Contenuto Sponsorizzato venerdì 26 agosto 2022 ore 07:00
Benedetto Roberto Ingoglia: le difficoltà del Superbonus 110% per i General Contractor
Il Superbonus 110% si è ormai trasformato in un vero e proprio problema. Quella che doveva rappresentare una grande opportunità per i cittadini, è infatti diventata nel giro di poco tempo una trappola infernale, decisamente rischiosa non solo per i proprietari degli immobili ma anche per i General Contractor.
Le aziende che svolgono tale ruolo infatti, come la Energy Italy Spa di Benedetto Roberto Ingoglia, si sono trovate a gestire in questi ultimi anni una serie di difficoltà di enorme portata. Il Superbonus 110% è stato oggetto di continue modifiche normative, che ne hanno reso l’applicabilità sempre più complessa. A pagarne maggiormente le conseguenze sono stati i General Contractor, il cui ruolo è proprio quello di coordinare le varie parti coinvolte e gestire tutte le pratiche, dalla progettazione alla realizzazione stessa dei lavori.
La Energy Italy Spa di Benedetto Roberto Ingoglia è stata una delle pochissime realtà che si è saputa distinguere nel ruolo di General Contractor. Le difficoltà sono state evidenti anche per questa azienda, certo, ma grazie alla sua solidità e alla rete che ha saputo costruire, la Energy Italy Spa di Benedetto Roberto Ingoglia è stata in grado di portare a termine con successo i propri incarichi. Lo stesso non si può dire però di quei General Contractor meno strutturati, che per via degli evidenti limiti del Superbonus 110% sono entrati in una crisi senza precedenti.
Superbonus 110%: troppe modifiche normative
Il Superbonus 110% è stato presentato, sin dal principio, come una vera e propria opportunità ed effettivamente, sulla carta, questa agevolazione offriva dei vantaggi davvero straordinari ai cittadini italiani. I limiti purtroppo sono però emersi quasi subito e hanno interessato non solo i proprietari degli immobili ma anche e soprattutto i soggetti coinvolti, primi tra tutti i General Contractor come la Energy Italy Spa di Benedetto Roberto Ingoglia.
La prima grande beffa del Superbonus 110% è giunta proprio nell’immediato, nel momento stesso in cui l’agevolazione è entrata ufficialmente in vigore con il Decreto Rilancio. Era il luglio del 2020 e tra i paletti fissati vi era un limite temporale per effettuare i lavori, che non poteva superare i 2 anni e mezzo, ma i chiarimenti attraverso i decreti attuativi e le direttive emanate dall’ADE, l’hanno reso di fatto operativo solo nel febbraio del 2021, con oltre 6 mesi di ritardo e questo ha fatto slittare l’inizio dei lavori del Superbonus 110%. Si è trattato di un primo problema, che per i General Contractor come la Energy Italy Spa non è stato sicuramente di poco conto, in quanto si sono trovati a giustificare verso i propri clienti un ritardo che non è dipeso da loro Se i disguidi fossero finiti qui, comunque, la situazione si sarebbe potuta ancora gestire in modo lineare.
Purtroppo però le cose si sono complicate ulteriormente, andando di fatto a creare delle grandi problematiche soprattutto a quei General Contractor meno strutturati. Le modifiche normative che sono state introdotte a livello di Superbonus 110% sono state moltissime e queste non hanno fatto altro che costringere i General Contractor ad adeguare di volta in volta i progetti. Le frequenti revisioni hanno spesso reso il lavoro impossibile per i soggetti coinvolti, ma non è tutto.
La vera stangata è arrivata con il Decreto Antifrode dello scorso ottobre, infatti a causa delle limitazioni delle cessioni, massimo 3 e il divieto delle cessioni parziali, le banche hanno di fatto fermato l’acquisizione dei crediti bloccando di conseguenza l’operatività delle imprese.
Ad aggravare la situazione, successivamente è stata la circolare 23/E/2022 la quale, tra le altre cose, lascia l’onere di controllo e la relativa responsabilità in solido, su eventuali “truffe” e/o incongruità dei lavori, alle banche.
Anche se recentemente le cessioni sono state portate da 3 a 4, questo onere sulle banche riportato nella predetta circolare, ha allarmato maggiormente gli istituti di credito i quali, o hanno sospeso l’acquisizione diretta dei crediti, o stanno operando tramite intermediari, aumentando di conseguenza il costo della cessione, infatti da un 8% iniziale oggi ha raggiunto una percentuale superiore anche al 15%.
Come dichiarato da Benedetto Roberto Ingoglia, l’aumento del costo delle cessioni insieme all’aumento delle materie prime, ha ridotto tantissimo i margini aziendali, tanto che, in alcuni casi, le imprese sono costrette a chiedere un intervento finanziario ai proprietari oppure rinunciare ad alcuni lavori.
Superbonus 110%: la Energy Italy Spa di Benedetto Roberto Ingoglia nel ruolo di General Contractor
Nel ruolo di General Contractor, la Energy Italy Spa di Benedetto Roberto Ingoglia si è saputa distinguere nel panorama nazionale perché parliamo di un’azienda solida e strutturata. Le difficoltà ci sono state e sono state parecchie, come ammette lo stesso imprenditore di Partanna, tante sono state superate ma tante ancora si trovano nell’oblio causato dal blocco, da parte delle banche, degli acquisti dei crediti.. Tutti i cantieri avviati dalla Energy Italy Spa per quanto riguarda il Superbonus 110% sono stati portati a termin o lo saranno entro i termini previsti dalla normativa, e ciò è stato e sarà possibile grazie alla rete di imprese nella quale convergono oltre 235 ditte edili dislocate su tutto il territorio. Non solo: la Energy Ing, società del Gruppo, si avvale di più di 340 tecnici qualificati impegnati proprio nei progetti del Superbonus 110%. La Energy Italy Spa di Benedetto Roberto Ingoglia dunque sta affrontando con professionalità e concretezza tutte queste problematiche riuscendo a portare a termine entro fine anno oltre 500 abitazioni unifamiliari e 350 piccoli condomini
I risultati sono stati portati a casa e ancora una volta la Energy Italy Spa di Benedetto Roberto Ingoglia si è confermata un partner affidabile.
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