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Attualità lunedì 06 marzo 2023 ore 18:29

Bandiera della pace in aula, il Consiglio approva

Approvata la delibera del Consiglio comunale per la Modifica del Regolamento del Consiglio comunale con l’esposizione della bandiera della Pace



FIRENZE — Il Consiglio comunale ha approvato con 22 voti a favore (PD, Lista Nardella, SPC), 7 no (Lega, Fratelli d’Italia, Gruppo Centro e Forza Italia), un’astensione (Italia Viva) e due non voto (Movimento 5 Stelle) la delibera del presidente del Consiglio comunale Luca Milani per la Modifica del Regolamento del Consiglio comunale con l’esposizione della bandiera della Pace.

“All’indomani dell’inizio della guerra in Ucraina, abbiamo scelto di esporre la bandiera della Pace nel Salone de’ Dugento, sede del Consiglio comunale. Il messaggio era, ed è, chiaro: Firenze non sarà mai dalla parte di chi impugna le armi per affermare le proprie ragioni. Firenze è città di pace e dialogo. Pace – ha detto il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – vuol dire non solo far tacere le armi ma ricerca e perseguimento della verità, della giustizia, della solidarietà e della libertà. Quando nel mondo deperiscono questi valori fondamentali dell’uomo si arriva all'uso della violenza e della forza. Questi valori non nascono da soli ma sono il frutto di un paziente lavoro di tessitura e di coltivazione nella vita personale, familiare, professionale e politica. Modificare il regolamento per far sì che la bandiera simbolo della Pace sia, in modo permanente, presente nell’aula è un modo, direi un monito continuo ai nostri comportamenti. Il Consiglio comunale di Firenze, a mio parere tutto, dovrebbe condividere questa scelta. Niente è più condiviso che il tema della pace. Inoltre come città di Firenze vogliamo alzare il grido per la pace, perché una catastrofe nucleare non è mai stata così tanto vicina; è quindi urgente che le diplomazie mondiali siano coese nel perseguimento della fine del conflitto in Ucraina. Apporre il simbolo della pace – ha concluso il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – non serve solo all'oggi, ma vogliamo che questo fondamentale valore universale sia nostro patrimonio sempre, finché ogni guerra nel mondo non sarà cessata. Come ci ricorda Ernesto Balducci, l’umanità del futuro o sarà in pace o non sarà. La bandiera della Pace stabilmente presente nella nostra aula, sicuramente è una piccola cosa, ma è un segnale per il presente e un monito per il futuro”.

Le reazioni

“Mi sembra una forzatura istituzionalizzare la bandiera della Pace nel Salone dei Duecento, sede del Consiglio comunale. Non ero d’accordo quando furono messe le bandiere sui primi banchi della giunta, sono contrario – sottolinea il capogruppo del gruppo misto Andrea Asciuti – alla modifica del regolamento del Consiglio per far sì che questa bandiera sia sempre presente accanto a quella italiana ed europea. Già in Commissioni precedenti abbiamo discusso sulla presenza della bandiera della Pace. Non la riconosco come cittadino e come rappresentante amministrativo. Stiamo sbagliando tutti. Sta sbagliando l’Unione europea che non invita anche l’altra parte che è la Russia. Se vado a fare un’analisi accurata, il primo bombardamento è stato fatto dall’Ucraina. Il problema va risolto politicamente. Stiamo rischiando una Terza Guerra Mondiale, come ha detto l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. E siamo ciechi di fronte a questa catastrofe. Invito il Governo italiano e tutti a istituire un tavolo con tutti gli attori coinvolti, compresi i rappresentati russi, per lavorare insieme e costruire la Pace”.

La consigliera Barbara Felleca (Italia Viva) “Le regole del gioco si cambiano tutti insieme, maggioranza ed opposizione. Spiace che la priorità di quest'aula oggi sia stata quella di modificare il Regolamento del Consiglio comunale per esporre in modo permanente la bandiera della pace nel Salone dei Duecento. Potevamo discutere del Campo di Marte, potevamo discutere i molti atti che ci aspettano, potevamo e dovevamo discutere il Piano Operativo. La pace è un valore assolutamente universale, e quella bandiera potevamo esporla sull'Arengario e avrebbe fatto il giro del mondo, anziché relegarla in una discussione che appare quantomeno intempestiva rispetto alle tante questioni sulle quali la città attende risposta”.

I consiglieri Emanuele Cocollini (vice presidente vicario Consiglio comunale) e Ubaldo Bocci, Gruppo Centro “Cambiare il regolamento del Consiglio comunale per esporre la bandiera della pace nel Salone dei Duecento non è un atto di pace, neppure in senso simbolico. È anzi proprio il contrario. Può questa proposta di delibera che ha il sostegno soltanto dei gruppi consiliari del Partito Democratico, della Lista Nardella (i cui esponenti peraltro sono tutti iscritti al Partito Democratico) e di Sinistra Progetto Comune rappresentare un segno di pace che la città vuole mandare all’esterno? Può un testo che alimenta la tensione fra gruppi sociali diversi che dovrebbero trovare in questa aula una casa comune rappresentare un messaggio di pace? Le risposte sono piuttosto ovvie: no, i fatti dimostrano che non c’è niente di pacifico nella proposta presentata oggi dal presidente del Consiglio comunale Luca Milani. C’è qualcuno che si ritiene così arrogante da voler imporre la propria visione a tutti gli altri in nome di una presunta superiorità morale che lo porta a ritenersi detentore di verità assolute. Ma cosa c’è di più guerrafondaio che provare disprezzo per le idee altrui? Come si può essere portatori di pace se non si ha nessun rispetto per chi la pensa diversamente? Perché il confronto tra persone, tra partiti e tra rappresentanze sociali ha un vero senso democratico e liberale solo se tutti riconoscono una vera parità di partenza. Senza nessun privilegio, senza nessuna presunta o maldestra superiorità culturale o, peggio ancora, morale da rivendicare nei confronti di chicchessia. Ecco che allora la bandiera che metterete da qualche parte in questa sala non sarà un simbolo di pace, ma soltanto il segno profondo dell’arroganza e di una presunta superiorità morale”.


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