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giovedì 28 marzo 2024

VERSI-AMO — il Blog di Chi mette al centro la persona

Chi mette al centro la persona

Il blog è curato da un comitato tecnico-scientifico costituito da Carmen Talarico, scrittrice, poetessa e docente, Federica Giusti, psicologa e psicoterapeuta sistemico-relazionale, Ilaria Fiori, avvocata, Maria Cristina Cavallaro, psicologa e psicoterapeuta, PHD Neuroscienza Mediatrice ADR, Sara Tosi, naturopata, Renata Otfinowska, illustratrice e grafica, Lina Talarico, docente. Le professioniste condividono la cura della parola per un rinnovato sguardo aperto allo stupore. Mettere al centro la persona coltivando i semi della Pedagogia, della Psicologia, del Diritto, della Naturopatia e dell’Arte, versando parole di amore e gentilezza.

​Guardiamo al mondo con gentilezza

di Chi mette al centro la persona - lunedì 07 marzo 2022 ore 07:30

Parole, parole, parole…

Le parole sono importanti, direi fondamentali.
E lo sono sempre, durante una pandemia, durante un periodo di guerra.
Girando in centro qualche giorno fa ho intercettato un gruppo di ragazzi, saranno stati di seconda o terza superiore, e parlavano di guerra. Discorsi comuni in un periodo complicatissimo per ognuno di noi.
Sono stata contenta che parlassero, è necessario confrontarsi, raccontarci le paure, le angosce, i dolori che si annidano dietro ad immagini così forti come quelle che i Tg ci mostrano quotidianamente.
La guerra non deve essere un tabù, perché sennò dilaga. Dilaga nelle menti e nelle azioni. Parlare, narrare, descrivere i propri vissuti e i propri stati d’animo è davvero importante perché ogni condivisione è arricchimento.
La guerra invece no, la guerra vuole limitare il confronto trasformandolo in scontro.
Ecco perché, uno strumento per placare la nostra sensazione di impotenza di fronte a questi scenari tristi e spaventosi, è proprio la parola.
Non chiudiamo la bocca, parliamo, ma in modo gentile, senza alzare la voce, senza fare baccano.
E facciamolo sempre. Ogni giorno ognuno di noi può evitare una guerra, non un conflitto mondiale, certo, ma una guerra personale che ci mette l’uno contro l’altro.
Semplici atteggiamenti come dire “grazie”, “prego”, “per favore” sono utili per cambiare la nostra realtà e trasformarla in un luogo dove vorremo abitare. Quel grazie detto alla barista quando ci passa il caffè, nasconde dietro il concetto “apprezzo ciò che hai fatto per me”. Non dire niente, ancora peggio, prendere quel caffè con senso di superiorità, equivale implicitamente a dire “hai fatto semplicemente il tuo, non meriti niente da me oltre al pagamento del servizio”, è una svalutazione.
Notate come possono cambiare le cose in base ad una parola?
Ogni volta che una parola di gentilezza esce dalla nostra bocca, è come se uscisse un fiore dal cannone.
Non abbiamo, purtroppo, il potere di bloccare un conflitto scaturito dalla mente di un uomo, ma possiamo fare in modo che nessun uomo, un giorno, possa vedere nella guerra una possibilità. E le nostre parole contano.
Il mondo non migliora da solo, dobbiamo essere noi a renderlo migliore, attraverso ogni nostra azione, ogni nostra parola.
Fateci caso!

Federica Giusti

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