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Imprese & Professioni martedì 01 marzo 2022 ore 10:30

​5 Cose non vere che vengono dette sui bitcoin

Sciogliamo i dubbi più comuni sulla moneta bitcoin



TOSCANA — Molte persone vorrebbero investire in bitcoin, ma sono scoraggiate dalle tante affermazioni negative che hanno sentito dire di questa criptovaluta. In questo articolo diamo risposta ai dubbi più comuni e forniamo le informazioni necessarie per valutare se sia rischioso o meno investire in criptovalute.

Procediamo quindi con le 5 cose che vengono comunemente dette sui bitcoin e le informazioni per confermarle o confutarle.

1 Il bitcoin non è supportato da nulla

Molte persone affermano che il bitcoin non sia supportato da nulla di tangibile nel mondo reale, come avviene invece per l'oro o le altre merci. Le voci critiche affermano che questo significherebbe che il vero valore di un bitcoin è 0.

Se è vero che il bitcoin non ha il supporto di una merce sottostante, è anche vero che il suo valore è reale perché dato da diversi fattori. Primo fra tutti il riconoscimento che il mondo gli riserva.

Per essere più chiari, il bitcoin non ha un valore corrispettivo in un materiale tangibile, ma questo è ciò che avviene anche per le normali valute.

Una banconota da 50 euro, infatti, vale 50 euro solo perché abbiamo convenzionalmente deciso che sia così. Materialmente il suo valore dovrebbe essere di pochi spicci, il costo della carta e dell’inchiostro. Tuttavia si è deciso che il suo valore è di 50 euro e tutti lo accettano, anche se è slegato dal cosiddetto valore intrinseco.

Il bitcoin ha delle caratteristiche che lo rendono molto appetibile. Per prima cosa, è decentralizzato: non può essere svalutato o manipolato da una banca centrale o da un governo (come invece può accadere con le valute della maggior parte dei paesi).

Inoltre può anche essere utilizzato peer-to-peer, cioè scambiato tra le persone senza dover coinvolgere un istituto finanziario di terze parti.

Tutto ciò ha sicuramente valore.

2 Il bitcoin viene hackerato

Gli scambi di criptovalute vengono regolarmente violati e vengono rubati milioni di dollari di criptovaluta. Le persone perdono anche denaro a causa delle truffe crittografiche.

Tutto ciò è accaduto ed è innegabile, ma non ha nulla a che fare con il protocollo Bitcoin. Il codice Bitcoin stesso, la tecnologia alla base, non è mai stata violata.

Ciò che accade è che spesso si verificano dei buchi nella sicurezza della gestione delle password e così gli scambi vengono violati.

Questo ha molto a che fare con le competenze di sicurezza informatica che hanno gli utenti che scambiano bitcoin.

Per intenderci, non è diverso da una banca che viene rapinata, ma nessuno ha mai messo in dubbio l’utilizzo dei dollari solo perché una banca è stata rapinata.

Negli incidenti ransomware, generati dal virus come malware, sono i sistemi delle aziende ad essere violati, non Bitcoin.

Se conservi i tuoi bitcoin in un portafoglio adeguato e con una chiave privata forte solo tu conosci, questi non possono essere rubati.

Ogni piattaforma di scambio di bitcoin ha delle regole di sicurezza da seguire, come l’app per il trading https://bitcoinprime.io/it/

3 I governi chiuderanno Bitcoin

I critici affermano che se la diffusione del bitcoin dovesse minacciare seriamente la posizione di predominio delle valute legali, i governi interverrebbero per regolarlo e normarlo fino a renderlo irrilevante o chiuderlo del tutto.

Chi dice questo sembra dimenticare che Bitcoin è decentralizzato. Le persone possono interagire tra loro sulla rete Bitcoin, peer to peer, senza che terze parti o il governo ne siano a conoscenza.

Già in passato il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha cercato un modo per ostacolare la diffusione del bitcoin e il tentativo è fallito.

Regolamentazioni e divieti rigorosi possono contrastare l'uso di bitcoin, come abbiamo visto in luoghi come la Cina e l'India, ma sono episodi che non possono accadere in Stati democratici e la rete non lo permetterebbe.

Ora, con l’ultimo ordine esecutivo di Biden, è evidente come l'obiettivo non sia chiudere al bitcoin, ma rendere gli Stati Uniti il leader nell’uso della criptovaluta evitando di lasciare troppo spazio ad attori privati o ad altre potenze straniere.

4 Bitcoin è facilmente copiabile

Chiunque può copiare il codice e creare la propria versione di Bitcoin. Questa è un’altra frase che talvolta si sente ripetere dagli anti-fan del bitcoin. Queste persone, tuttavia, ignorano o negano che la produzione della criptovaluta prevede un il limite massimo di 21 milioni di bitcoin minati.

Semmai tale preoccupazione dovrebbe riguardare le monete ufficiali dei Paesi, le cosiddette valute fiat, poiché queste, al contrario dei bitcoin, possono essere stampate senza limiti e perdere molto del proprio valore.

Stampare moneta non equivale ai cosiddetti "fork" di bitcoin: questi sono variazioni nel codice del bitcoin che producono monete virtuali del tutto diverse, come il Bitcoin Cash o altre ancora come i Litecoin.

Ognuna di queste ha la propria rete separata e distinta e le diverse monete non sono intercambiabili tra loro.

Ecco perché la creazione di monete dai fork di bitcoin (e a maggior ragione la creazione di altre criptovalute non basate sul codice di bitcoin) non influiscono sul suo prezzo, perché sono cose distinte.

Sarebbe come dire che il dollaro USA perderà valore se viene lanciata una nuova valuta fiat, cosa che è accaduta realmente quando è stato creato l'euro.

Questa svalutazione non accade con le valute legali e non accade neppure con il bitcoin.

5 Bitcoin verrà lasciato indietro

Gli sviluppatori di nuove criptovalute spesso cercano di migliorare in qualche modo Bitcoin. Hanno escogitato nuovi modi per creare nuove monete, alcune in grado di elaborare transazioni a velocità più elevate.

Esistono tecnologie e criptovalute come Ethereum (ETH) che sono alla base dell’esecuzione di contratti intelligenti. E partendo da queste assunzioni, c’è chi teme che il bitcoin perderà il suo appeal rispetto ad altre crypto ritenute “rivali”.

La risposta a questa affermazione risiede nel fatto che altre criptovalute hanno altri scopi rispetto al bitcoin, ma è grazie all’evoluzione dei mercati, il bitcoin è la moneta elettronica di riferimento. E’ il first mover.

Funge in qualche modo da benchmark rispetto alle altre monete elettroniche, proprio come il dollaro è la moneta di riferimento tra le valute fiat.

Bitcoin: opportunità si o no?

La conclusione è che le criptovalute rappresentano attualmente una delle più grandi opportunità di investimento e, in quanto criptovaluta "originale", il bitcoin è un must have dei portafogli elettronici.

La tecnologia alla base della diffusione del bitcoin, la blockchain, è così rivoluzionaria che quasi si fa fatica a comprenderla.

Per tale motivo è bene ricordare che il trading, la compravendita di monete elettroniche, comporta dei rischi che è bene conoscere prima di effettuare operazioni di investimento.


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