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Attualità domenica 01 dicembre 2024 ore 17:00
Continuità assistenziale, oltre 124mila chiamate al nuovo numero
Il tempo medio di attesa per ogni chiamata, in questi primi mesi di attività, è stato di un minuto. La Regione traccia il primo bilancio
TOSCANA — Dall'attivazione del servizio, in Toscana sono state quasi 124.500 le chiamate gestite dalla centrale di riferimento per il nuovo numero unico europeo 116117 per l'accesso al servizio di continuità assistenziale.
Ad illustrare i dati, per mezzo di una nota, è il presidente della Regione Eugenio Giani. Il servizio è attivo dal 16 Settembre e nel giro di due mesi è entrato in funzione in tutta la Toscana.
Il tempo di attesa medio di attesa per poter parlare con un operatore, è stato di un minuto.
"Il flusso di chiamate di questi primi mesi dimostra che il picco della richiesta è tra le ore 20 e le 22 nei giorni infrasettimanali, quando i tempi di attesa per la risposta si allungano un po', e dalle 11 alle 13 nei festivi. La centrale 116117 - sottolinea Giani- si è dimostrata anche un valido filtro, perchè il 70 per cento delle chiamate è stato inoltrato al medico di continuità assistenziale, ma il restante 30 per cento si è concluso con informazioni soddisfatte dagli operatori".
Il primo bilancio tracciato su scala regionale è quindi positivo. “Con il 116117 – ricorda l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini - le persone che necessitano di assistenza per un bisogno non urgente, la notte o durante il weekend, hanno ora un nuovo punto di riferimento. Chiamando il nuovo numero si mettono in contatto con la centrale che si occuperà della presa in carico e, a seconda dei casi, li indirizza verso il medico di continuità assistenziale più vicino oppure li assiste telefonicamente. Tutto questo in più lingue”.
Il numero unico 116117 non sarà esclusivamente per il servizio di continuità assistenziale, rappresentando un pilastro del modello di assistenza territoriale che la Regione Toscana sta mettendo a terra con le 37 centrali operative territoriali, già in funzione da Giugno, ed investimenti nelle case di comunità e negli ospedali di comunità.
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