Attualità domenica 03 settembre 2023 ore 14:44
Epatite C, scatta l'ora dello screening gratuito
Da domani in tutte le province della Toscana i nati tra il 1969 ed il 1989 possono sottoporsi al test. La campagna riguarda 920.000 persone
TOSCANA — Al via da domani in tutte le province della Toscana, il programma di screening gratuito sull’epatite C, infezione del fegato provocata da un virus che si trasmette mediante contatto con sangue infetto. Dall’epatite C oggi si può guarire, per farlo però è necessario diagnosticarla in tempo: l’infezione infatti spesso decorre senza sintomi, ma col tempo può diventare cronica ed evolvere in forme molto gravi e progressive che vanno dalla cirrosi al cancro al fegato. Per questo la Regione Toscana ha lanciato un programma di screening, un’azione di prevenzione significativa per la tutela della salute individuale e collettiva, con l’obiettivo finale di eradicare il virus.
La campagna riguarda tutti i nati tra il 1969 e il 1989 (circa 920.000 persone tra 34 e 54 anni), fascia di età individuata dal Ministero della salute. E’ estesa inoltre, indipendentemente dall’età, all’intera popolazione carceraria e a chi è seguito dai servizi pubblici per le dipendenze, dove il programma è già stato avviato da più di un anno coinvolgendo quasi 20mila persone.
Tutte le informazioni e le indicazioni operative per partecipare allo screening nel mese di settembre sono già disponibili sul sito della Regione Toscana, dove sono indicati giorni, orari e le sedi delle associazioni di volontariato e delle Aziende Usl dove è possibile effettuare il test. L'indirizzo è www.regione.toscana.it/-/testiamoci-per-l-epatite-c.
Lo screening consisterà in una test rapido, pungidito, su sangue capillare per la ricerca di anticorpi anti-Hcv. Il risultato sarà disponibile in pochi minuti.
Dal 1 gennaio 2015 al 31 settembre 2021 le persone che si sono rivolte al servizio sanitario per l’epatite C sono aumentate di 3.357 unità e, sempre dal 2015, sono stati 14.016 i soggetti trattati con i nuovi agenti virali Daa.
Il programma lanciato sette anni fa ha dato dunque buoni frutti e l’incremento del numero di trattamenti ha contribuito a ridurre la circolazione del virus. Con la nuova iniziativa si vuole andare ancora oltre.
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