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Attualità martedì 20 dicembre 2022 ore 18:50

Influenza australiana, il picco gioca d'anticipo

termometro

I numeri del contagio sono i più elevati delle ultime 14 epidemie stagionali. Col virus H3N2 e il Covid ci sono altri 233 ceppi in circolazione



ROMA — Con un anticipo di circa due settimane rispetto al previsto, come avevamo anticipato l'influenza australiana col suo virus H3N2 arriva al picco per un numero di contagi che è il più elevato rispetto alle ultime 14 epidemie influenzali stagionali. A fare il punto è la Società Italiana di Medicina Generale (Simg) e delle Cure Primarie che in una nota illustra situazione sulle patologie virali stagionali di questo inverno 2022-23.

Sì perché con H3N2 e Covid sono 233 i ceppi virali attualmente in circolazione in Italia. A Dicembre quello dell'australiana è risultato il secondo virus più diffuso in Italia dopo il Sars-Cov-2: "Analizzando le serie storiche degli ultimi 14 anni - spiega il presidente Simg professor Claudio Cricelli - si nota che il picco veniva in genere raggiunto alla 52a settimana dell’anno di inizio (fine Dicembre) o, più spesso, tra la quinta e la settima settimana dell’anno successivo (tra fine Gennaio e inizio Febbraio)”.

E allora, che fare? “Nonostante siamo al picco influenzale, è ancora opportuno, seppur tardivamente, vaccinarsi, oltre che mantenere le buone norme volte a limitare i contagi", aggiunge Alessandro Rossi, responsabile patologie acute Simg che raccomanda quindi l'uso della mascherina in luoghi chiusi e affollati, suggerendo ricambio d’aria durante riunioni e pasti.

Alte indicazioni mirano a evitare contatti in caso di malattia respiratoria acuta, eseguire un test per Covid in caso di sintomi sospetti, disinfettarsi le mani frequentemente, prediligere spazi aperti per eventuali incontri, limitare i contatti fisici, moltiplicare le accortezze a fronte di persone anziane o fragili.

I virus in circolazione

Non ci sono solo influenza e Covid-19 ad aggredire gli italiani. Numerosi altri virus stanno circolando e provocano sintomi simili a quelli influenzali, anche se spesso con caratteristiche diverse. I ceppi virali in agguato risultano 233 in tutto. Il professor Circelli li passa in rassegna. Si tratta di 157 ceppi (12%) riconducibili al virus Respiratorio Sinciziale V, 42 (3,2%) Rhinovirus, 12 Coronavirus umani diversi da Sars-Cov-2, 12 virus parainfluenzali, 7 Adenovirus, 2 Bocavirus e 1 Metapneumovirus

"Tutti questi virus vengono spesso scambiati per influenza e danno la falsa impressione nei soggetti vaccinati di una mancata protezione. Può accadere inoltre di essere colpiti in momenti successivi da più virus: non si tratta in questo caso di un ritorno dell’influenza , ma per l’appunto di malattie differenti”, sottolinea il medico.

Sintomi e rimedi

Febbre più o meno alta, malessere e spossatezza, mal di testa, dolori muscolari, tosse, mal di gola, respiro affannoso: questi i sintomi delle forme influenzali o simil influenzali che si manifestano singolarmente o insieme in combinazioni variabili.

Come intervenire? "Tutti i virus in circolazione - spiega il coordinatore Simg Puglia Ignazio Grattagliano - salvo complicazioni hanno trattamenti simili, finalizzati esclusivamente a controllare, se necessario, i sintomi. Esistono anche farmaci antivirali per l’influenza, ma il loro impiego è marginale e solo raramente indicato".

Insomma, la stragrande maggioranza delle persone colpite dai virus respiratori deve armarsi di pazienza e "semplicemente restare a letto e a riposo per 5-7 giorni utilizzando gli antipiretici e i farmaci per la tosse, il raffreddore o altri sintomi respiratori e muscolari". 

"La febbre poi produce disidratazione - aggiunge Grattagliano - che va compensata con i liquidi e con un’alimentazione leggera e nutriente. Da evitare in maniera assoluta la somministrazione di antibiotici, salvo l’indicazione prescrittiva del medico in caso di complicanze nei soggetti a maggior rischio”.


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