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Attualità giovedì 12 ottobre 2023 ore 18:20

Festa della Toscana, 2023 nel segno di Don Milani

don milani
Don Lorenzo Milani

Sarà "I Care" il titolo della manifestazione che ricorda l'abolizione della pena di morte nel Granducato. Era il 1786, fu il primo stato al mondo



FIRENZE — Festa della Toscana 2023 nel segno di Don Milani e del suo I Care, m'interessa. Si intitolerà proprio "I Care, la Toscana dei valori umani e della lotta alle disuguaglianze a 100 anni dalla nascita di Don Milani” la manifestazione che il 30 Novembre, come ogni anno ormai dal 2000, ricorda la decisione rivoluzionaria con cui, nel 1786, l’allora Granduca Pietro Leopoldo fece della Toscana il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte e la tortura.

Momento centrale dell’edizione 2023 sarà la seduta solenne, prevista al mattino presso il Teatro della Compagnia di Firenze. Oltre al presidente del Consiglio Regionale della Toscana Antonio Mazzeo e al presidente della Regione Eugenio Giani, interverranno come relatrici la presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra e la presidente del Comitato delle celebrazioni per il centenario di don Milani, Rosy Bindi.

L’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha approvato oggi il programma completo delle iniziative che prevedranno anche spettacoli teatrali, presentazioni di libri e un bando rivolto a Comuni ed associazioni toscane. All'unanimità è stato deciso di invitare alla seduta solenne il vescovo di Firenze, l’imam e il rabbino “nella convinzione – ha spiegato Mazzeo – che sia fondamentale affrontare il tema del dialogo interreligioso specialmente alla luce dei drammatici fatti che stanno sconvolgendo in questi giorni Israele e la Striscia di Gaza”.

“Da due anni – ha concluso – il motto I Care, mi interessa, è affisso fuori dall’aula consiliare, a indicare che quella deve essere la bussola del nostro impegno istituzionale. La decisione di dedicare la Festa della Toscana a don Milani vuole non solo ribadire quella strada, ma fare in modo che i suoi insegnamenti, ancora così straordinariamente attuali, possano essere riportati all’attenzione di tutti, a partire dalle ragazze e dai ragazzi delle nostre scuole”.


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