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Attualità mercoledì 15 febbraio 2023 ore 15:58

Nasce l'Archivio storico del Consiglio regionale

Il taglio del nastro per l'Archivio storico del Consiglio regionale della Toscana
Il taglio del nastro per l'Archivio storico del Consiglio regionale della Toscana

Inaugurato il primo archivio di questo tipo in Italia fra le Regioni a statuto ordinario. Contiene la storia non solo istituzionale della Toscana



FIRENZE — La Toscana ha un nuovo Archivio storico: è quello del Consiglio regionale che è stato ufficialmente inaugurato oggi 15 Febbraio, con sede nel Palazzo del Pegaso di via Cavour a Firenze sede dell'Assemblea regionale toscana. Si tratta di un primato, perché a oltre 50 anni dalla nascita delle Regioni, il Consiglio regionale della Toscana è il primo fra le Regioni a statuto ordinario a dotarsi di una sede e di sale dedicate alla consultazione per la Sezione separata di archivio.

Lo spazio si trova al piano terra del Palazzo del Pegaso, nelle sale intitolate ai due primi presidenti del Consiglio regionale: Elio Gabuggiani e Loretta Montemaggi. E' aperto al pubblico, e comprende la documentazione propria del Consiglio regionale e quella di archivi aggregati, relativa ad affari esauriti da oltre 40 anni e destinata alla conservazione permanente. 

Il patrimonio documentale del Consiglio è disponibile sia per la consultazione interna, da parte del personale delle strutture della Regione Toscana, che per la consultazione esterna, da parte di studiosi e cittadini e di chiunque abbia necessità di prendere visione o estrarre copia del materiale per scopi storici, di ricerca o di studio. Il personale dell’Archivio storico fornisce al pubblico assistenza alla ricerca. 

Uno scrigno della storia della Toscana

Nell'Archivio storico è rappresentata l'intera attività del Consiglio. Tra le serie principali ci sono infatti i verbali elettorali, i verbali e i resoconti delle sedute consiliari, i verbali dell’Ufficio di Presidenza e i verbali della Conferenza dei Capogruppo, nonché la serie generale della Corrispondenza. 

Vi sono poi conservati tutti gli atti di prerogativa del Consiglio delle prime legislature: le leggi regionali, le proposte di legge al Parlamento e quelle di iniziativa popolare, le petizioni, le deliberazioni consiliari, gli atti di controllo ispettivo (interpellanze ed interrogazioni) e gli atti di indirizzo politico (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) e molte altre tipologie di atti che si sono succedute nel tempo. Inoltre vi si trovano i fondi delle Commissioni permanenti e speciali. 

L'interno dell'Archivio storico del Consiglio regionale della Toscana

L'interno dell'Archivio storico del Consiglio regionale della Toscana

Non solo, però, perché fa parte dell’Archivio storico anche il Fondo Oriana Fallaci (Firenze, 1929-2006), donato al Consiglio dall’erede nel 2016. La parte libraria, che raccoglie tutte le sue opere a stampa, in italiano e nelle traduzioni in varie lingue, si trova nella sala della Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo dedicata alla scrittrice. Il materiale archivistico è conservato invece presso l’Archivio storico e abbraccia tutta la vita professionale della giornalista e scrittrice, dagli anni Cinquanta fino alla sua morte.

L'inaugurazione ufficiale

Prima del taglio del nastro all’ingresso dei locali dell’Archivio storico, nel cortile dove ha sede il Consiglio regionale, si è svolto un momento di riflessione e confronto presso la sala conferenze dello spazio Carlo Azeglio Ciampi in via dei Pucci 16. Sono intervenuti il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, il presidente della Regione Eugenio Giani

A seguire gli interventi di Michele Di Sivo, Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana, e di Aurora Savelli, Università di Napoli L’Orientale. Tra i presenti anche due ex presidenti della Regione Claudio Martini (dal 2000 al 2010) e Vannino Chiti (dal 1992 al 2000), che hanno rivolto parole di apprezzamento per l’iniziativa, e Angelo Passaleva già presidente del Consiglio regionale.

“Oggi è una giornata di festa. Siamo la prima Regione a statuto ordinario a dotarsi di un archivio storico", ha sottolineato il presidente Mazzeo. "Grazie all’Archivio storico - ha aggiunto - la nostra Assemblea legislativa si dota di un ulteriore strumento di apertura verso la società civile, gli studiosi e l’intera cittadinanza". 

Il presidente Mazzeo all'inaugurazione dell'Archivio storico del Consiglio regionale della Toscana

Il presidente Mazzeo all'inaugurazione dell'Archivio storico del Consiglio regionale della Toscana

Riferendosi al patrimonio custodito nel nuovo Archivio storico, Mazzeo ha parlato di "una vera e propria memoria delle vicende che hanno riguardato la Toscana dal 1970 a oggi e dell’impegno dei politici e degli amministratori che si sono succeduti nel vivere e costruire, passo dopo passo, questo pezzo di storia delle nostre Istituzioni". 

“Prima della mia esperienza di presidente della Regione sono stato presidente dell’assemblea toscana – ha detto Eugenio Giani - e qui ho lasciato il cuore. È importante che il mio successore Antonio Mazzeo sia riuscito a realizzare ed aprire l’archivio storico”.

Il presidente Giani all'inaugurazione dell'Archivio storico del Consiglio regionale della Toscana

Il presidente Giani all'inaugurazione dell'Archivio storico del Consiglio regionale della Toscana

“È fondamentale conservare la memoria e l’apertura dell’Archivio Storico della Regione Toscana è un fatto importante - ha detto Aurora Savelli docente Storia Moderna Università di Napoli – per tutti i cittadini di Firenze e della Toscana. Anche per gli studenti trovare documenti e fonti dirette è estremamente significativo e come Società degli Storici stiamo elaborando un documento che evidenzia l’importanza dell’apertura degli archivi e della conservazione e fruizione dei documenti diretti".

“Ci sono voluti 23 anni per istituire le regioni dopo la Costituzione – ha evidenziato Michele Di Sivo Soprintendente Archivistico della Toscana – e adesso sono passati 53 anni per aprire il primo archivio storico. In questi anni è cambiato profondamente il rapporto tra le Regioni, tra le Regioni e lo Stato, è cambiata la società, questi archivi possono diventare fonti primarie per ricostruire la storia del paese". 


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