Attualità venerdì 17 maggio 2019 ore 13:11
Scuola, la protesta dei docenti precari

Una lunga attesa e poi la rinuncia ai diritti, "è come pagare il pizzo" denunciano i docenti precari riuniti davanti all'ufficio scolastico regionale
FIRENZE — Gli insegnanti precari in Toscana sono 15mila, 13mila i non abilitati. L'immissione in
ruolo è per molti un miraggio e per ottenerla tanti docenti sono pronti a "rinunciare anche ai propri diritti". La denuncia arriva dal presidio organizzato questa mattina davanti all'ufficio scuola regionale in via Mannelli a Firenze. "Un fatto grave. È come pagare il pizzo, per
capirci" ad affermarlo è Valerio Cai, responsabile di ''Noi scuola'', alla guida del picchetto di insegnanti precari che hanno scandito lo slogan ''Tre anni
per il ruolo''.
I manifestanti hanno rivendicato "il diritto
a essere pagati come i docenti di ruolo e come i docenti precari
di religione cattolica per quanto riguarda malattia, permessi,
mesi estivi e anzianità di servizio". I docenti hanno chiesto l'istituzione di graduatorie provinciali
permanenti a scorrimento "per l'immissione in ruolo e per gli
incarichi annuali, accessibili a tutti i docenti con 3 anni di
insegnamento nelle scuole statali".
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