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Attualità sabato 01 maggio 2021 ore 21:15

No a mozione sulla revisione dell'area industriale

Il Consiglio comunale di San Piero vota no alla mozione sulla revisione urbanistica dell'area industriale a Massorondinaio. La reazione del Comitato



SCARPERIA E SAN PIERO — L'amministrazione comunale di San Piero a Sieve ha bocciato la mozione sulla revisione urbanistica dell'area industriale a Massorondinaio, per i residenti si tratta di una sorta di benestare al nuovo impianto. Gli abitanti avevano promosso la mozione attraverso dichiarazioni pubbliche e appelli al sindaco Federico Ignesti. Non sono stati ascoltati.

Il Comitato di Massorondinaio ha commentato "Ebbene sì, San Piero a Sieve sarà famoso, oltre che per tritare 200.000 tonnellate annue di inerti, per essere stato scelto come luogo per riciclare 166.000 tonnellate annue di rifiuti speciali! Vicino a un impianto sportivo, un parco pubblico e numerose abitazioni".

La zona di Massorondinaio nata come lotto abitativo negli anni 2000 attendeva la delocalizzazione delle aziende vicine agli immobili, invece dopo 21 anni deve fare i conti con nuove autorizzazioni e stabilimenti industriali. La portavoce dei residenti, Cristina Villani, ospite a Radio Sieve, aveva lanciato un appello al sindaco Federico Ignesti. 

I residenti hanno reagito così al voto della maggioranza "E così l'amministrazione comunale di Scarperia e San Piero è venuta allo scoperto. L'impianto di riciclo di rifiuti speciali a Massorondinaio lo vuole. Lo ha dimostrato votando contro la mozione (in allegato) con la quale si chiedeva all'amministrazione di impegnarsi per una riqualificazione dell'area, partendo dal non permettere ampliamenti delle aziende insalubri già presenti nell'area stessa".

Il Comitato ha aggiunto "Il voto della maggioranza è andato anche contro il vigente regolamento urbanistico, che permette l'installazione di nuove attività insalubri o l'ampliamento di quelle esistenti solo a Pianvallico. Non è la prima volta che l'amministrazione comunale tiene questa posizione. L’ha fatto sia per la centrale a biomasse che in un altro caso simile a Petrona. Lo scorso anno, però, il Tar con una sentenza del 28 Gennaio 2020 ha dato ragione ad alcuni cittadini residenti in Località Petrona e torto al Comune".

"L'amministrazione non solo è andata contro il regolamento urbanistico ma non ha ascoltato nemmeno i pareri della Asl che più volte le ha suggerito di trovare delle soluzioni urbanistiche che da un lato garantissero la produzione e dall'altro il benessere dei cittadini. Inoltre nel nuovo piano strutturale intercomunale, approvato anche dallo stesso Comune di Scarperia e San Piero, è chiaramente indicato che i comuni nei nuovi piani operativi devono prevedere l'ubicazione delle nuove attività produttive che comportano emissioni inquinanti o acustiche e il trasferimento di quelle esistenti in ambiti impropri, in aree distanti da quelle prevalentemente residenziali. Tra l'altro queste questioni potrebbero aprire le porte a scenari che vanno oltre le tematiche amministrative. A tal fine ricordiamo quanto fatto presente dal giudice del Tar nella sentenza del ricorso contro la centrale a biomasse: i cittadini residenti nelle zone interessate dalla realizzazione di impianti del genere possono, astrattamente, risentirne pregiudizio" hanno concluso i cittadini riuniti nel Comitato Massorondinaio.


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