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Laika e gli altri cani in orbita

di - sabato 11 novembre 2017 ore 08:00

Laika nello Sputnik

La sua sorte era segnata fin dall'inizio: era il 3 novembre del 1957 quando la cagnolina Laika morì a bordo dello Sputnik 2. Se a ucciderla non fu il terrore del lancio, allora furono gli stenti. La fame, la sete. Il troppo caldo e il troppo freddo. Non c’era sostanzialmente alcuna possibilità che sopravvivesse, e così fu.

Laika, una piccola randagia trovata per le vie di Mosca, era solo il primo di altri animali mandati nello spazio dall'Unione Sovietica per testare la capacità di sopravvivenza di una creatura fuori dalla Terra. Il suo vero nome era “Ricciolina”, Kudrjavka. Meticcia, tre anni circa, ascendenze tra l’Husky e il Terrier stando ai pochi resoconti arrivati all'attenzione pubblica. Fu spedita in orbita alle 2.30 di quel 3 novembre di sessanta anni fa dal Cosmodromo di Bajkonur.

La cagnolina salì sulla capsula che era attrezzata per il supporto vitale e che portava cibo e acqua, ma quel viaggio non prevedeva rientro. La sorte della cucciola era stabilita. Sullo Sputnik 2 c'erano sensori di monitoraggio dei segnali vitali dell'ignara passeggera che ne rilevavano pressione sanguigna, battiti cardiaci e frequenza respiratoria.

La versione ufficiale data all’epoca dal governo sovietico fu che Laika sopravvisse per "oltre quattro giorni". Solo nell'ottobre 2002 furono resi noti i risultati di ricerche compiute da uno scienziato russo, Dmitrij Malashenkov, secondo cui Laika sopravvisse appena tra le 5 e le 7 ore dopo il decollo, uccisa dagli sbalzi di temperatura che fermarono il suo piccolo cuore.

La missione di Laika non fu l'ultima di un animale nello spazio. Dopo di lei numerose scimmiette ma anche altri cani furono lanciati a bordo di satelliti. Il 20 agosto 1960 Belka (“Scoiattolo”) e Strelka (“Piccola Freccia”) – partiti a bordo del satellite Sputnik 5 insieme a esemplari di altre specie animali e vegetali – furono i primi quattro zampe a rientrare sani e salvi a terra da una missione spaziale sovietica e per questo divennero cani eroi alle cui imprese vennero dedicati cartoni animati, libri, gadget, annulli filatelici. Uno dei cuccioli di Strelka, nel 1961, venne donato dall’allora leader russo Nikita Sergeyevich Kruscev al presidente americano John Fitzgerald Kennedy.


4 ottobre 1957 Laika nello spazio
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