Un architetto in quattro continenti

Antologica di Renato Severino all'Accademia delle arti del Disegno fino al 30 giugno

FIRENZE — Un viaggio nell'opera di un architetto capace di precorrere i tempi, di immaginare tendenze e stili di vita, di superare i confini tra tecnologia ed arte. È questa l'antologica che l'Accademia delle Arti del Disegno dedica a Renato Severino, curata da Cristina Donati. Divisa in due principali sezioni, la mostra accompagna prima il visitatore alla scoperta dei lavori realizzati da Severino in tutto il mondo e che testimoniano la sua capacità di immaginare le risposte ai quesiti e alle necessità del terzo millennio. Successivamente, presenta i disegni e i quadri con i quali l'architetto ha tracciato la sua personale idea di superamento dei limiti del Modernismo. Da entrambe emerge la straordinaria capacità di Severino di andare oltre il qui ed ora della progettazione per fondere tecnologia e arte in progetti capaci di essere ancora oggi perfettamente stupefacenti. Laureatosi nel 1954 a Firenze, Severino è, già a 28 anni, vincitore del concorso Italisider con una proposta fin troppo moderna per l'Italia contemporanea, come dirà lui stesso. Successivamente impronta il suo percorso professionale con lo sguardo sempre teso a conciliare industrializzazione e sostenibilità, come dimostrano i grandi progetti realizzati in tutto il mondo, dal nord al sud America, dall'Europa all'Africa, e la volontà di fondere in maniera del tutto originale la cultura del Movimento Moderno con quella del mondo più vasto.

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