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Cronaca mercoledì 16 ottobre 2019 ore 18:00

Rapine seriali, minacce e violenza disumana

Gli inquirenti hanno ricostruito il modus operandi della banda smantellata tra Toscana e Romania che ha portato all'arresto di cinque persone



FIRENZE — Hanno creato il panico tra Toscana, Umbria, Veneto ed Emilia Romagna. E' stata arrestata questa mattina dai carabinieri la banda responsabile di una serie di colpi effettuati tra i mesi di febbraio e giugno 2019 (vedere articoli collegati). Nei giorni scorsi avevano individuato nuovo bersagli e si preparavano a colpire di nuovo, per questo è scattato l'arresto. Quattro dei destinatari del provvedimento, di nazionalità rumena, sono stati fermati a Montecatini Terme ed il quinto, di nazionalità albanese, a Firenze. Hanno un'età compresa tra i 21 e i 35 anni. 

Durante le rapine, impiegati e clienti venivano minacciati con l’uso di una pistola semiautomatica e di corpi contundenti. Talvolta le vittime sono state percosse violentemente, come nel caso di un portiere di notte di un hotel di Ravenna, colpito ripetutamente alla testa e alla schiena con un martello. 

La preparazione dei furti con spaccata partiva dalle concessionarie auto, da qui venivano asportati autoveicoli di grossa cilindrata poi utilizzati per sfondare saracinesche e vetrate di negozi di elettronica e abbigliamento. Ciascun colpo fruttava migliaia di euro, ricavati dalla rivendita in Romania di telefoni cellulari, occhiali di marca e altra refurtiva. Gli autori agivano sempre in un numero minimo di sei, travisati e con i guanti. Le autovetture utilizzate sono state intercettate dalle forze dell’ordine dopo i furti, ma gli indagati sono sempre riusciti a guadagnare la fuga attraverso manovre che hanno messo in serio pericolo l’incolumità degli utenti della strada, ad esempio spruzzando il contenuto di estintori verso gli inseguitori per ostacolarne l’azione. Le indagini sono state condotte anche attraverso l’analisi dei filmati di videosorveglianza e le attività di sopralluogo e repertamento svolte dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo. Oltre ai cinque destinatari del fermo le prove hanno condotto gli inquirenti ad altri due appartenenti al sodalizio, già ristretti presso le case circondariali di Prato e Como per reati della stessa tipologia.

I carabinieri hanno accertato come l’organizzazione agisse, con lo stesso modus operandi, in altri Paesi europei quali Belgio, Germania e Danimarca, dando luogo a delle vere e proprie ondate criminali della durata variabile, da pochi giorni ad alcune settimane. L’ultima azione in Italia, avvenuta agli inizi di ottobre,a distanza di mesi dall’ultima presenza documentata sul territorio nazionale, ha reso necessaria l’emissione del provvedimento urgente: negli ultimi giorni, la banda aveva già effettuato sopralluoghi e si apprestava a commettere nuovi reati per poi ripartire alla volta della nazione di origine.

Nel corso della perquisizione dell’appartamento di Montecatini Terme, scelto dalla banda quale base di appoggio per la più recente serie di azioni delittuose, sono stati rinvenuti e sequestrati una pistola giocattolo e vario materiale da travisamento tra cui maschere e parrucche, utilizzati per le rapine. 


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