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Cronaca venerdì 24 febbraio 2023 ore 10:48

Minacce di morte e sfuriate nel vicinato da incubo

Minacce di morte, citofoni suonati ripetutamente e calci sferrati alle porte delle abitazioni dei vicini, è ilquadro parziale denunciato dai condomini



FIRENZE — Tensione e paura in un condominio alla periferia di Firenze dove una donna è stata arrestata per atti persecutori e trasferita a Sollicciano.

Condotte persecutorie a danno dei condomini, questa l'accusa rivolta ad una 57enne fiorentina, già nota alle forze dell’ordine, sottoposta a custodia cautelare in carcere eseguita il 22 Febbraio dai carabinieri di Peretola. 

Le indagini sono partite in seguito alle querele formalizzate da due vicini di casa dell’indagata di cui uno parzialmente invalido che hanno denunciato uno stato di paura nei confronti della donna e delle sue annose sfuriate.

L’indagata, già condannata con sentenza irrevocabile per lo stesso reato contestatole, avrebbe perseverato nel perpetrare ulteriori condotte persecutorie a danno dei propri condomini di una palazzina a Le Piagge.

Secondo quanto emerso l’indagata avrebbe dal 2017 ad oggi reiteratamente minacciato di morte i suoi due vicini, suonato ripetutamente ai loro citofoni e sferrato calci alle porte di ingresso delle loro abitazioni, ingenerando in essi un grave stato di ansia e perdurante paura, tanto da indurli più volte a richiedere l’intervento dei carabinieri al 112 per tutelare la propria incolumità.

Tra le condotte persecutorie contestate all’indagata ci sono ingiurie, minacce di morte proferite anche davanti ai carabinieri più volte intervenuti per placare gli animi, urla forsennate, intimazioni a non denunciare le proprie sfuriate sarebbe solo una parte delle azioni della donna che, in una circostanza, avrebbe persino affrontato improvvisamente e di persona uno dei perseguitati, afferrandolo da dietro il collo, tirandogli dietro un bastone, costringendolo a fuggire dal pianerottolo condominiale terrorizzato e a rifugiarsi nella propria abitazione.

Il movente sarebbe da individuarsi nelle lamentele dei vicini per le sue abitudini di vita insolite e per le sue sfuriate anche in piena notte: sarebbe stato l’intervento di una pattuglia ad accendere il rancore della donna nei confronti dei due vicini. 

Questi, pur avendo negli anni cercato di evitarla, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero stati costretti a subirne la convivenza, nel costante terrore di ricevere del male dalla donna. Eventualità in una circostanza sfiorata, in particolare quando, sapendo che uno dei due vicini era stato convocato come teste in un procedimento penale in cui la donna era imputata per maltrattamenti contro la madre convivente, quest’ultima avrebbe aperto la porta mentre l’uomo stava uscendo di casa e dirigendosi verso di lui in modo visibilmente alterato gli avrebbe intimato di deporre in maniera a lei favorevole in udienza, prospettandogli gravi ritorsioni fisiche.

Le dichiarazioni depositate dai due vicini nelle querele proposte avrebbero trovato riscontro nelle prove da essi allegate: centinaia i video e le registrazioni analizzati e ascoltati dai carabinieri, materialmente eseguiti dalle due vittime con i propri smartphone per documentare nel tempo le persecuzioni.

L’indagata è stata trasferita a Sollicciano.


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