Cultura mercoledì 19 giugno 2019 ore 13:13
Sala Franco Zeffirelli al Teatro del Maggio
Lo spazio del foyer dedicato a incontri e convegni viene dedicato alle testimonianze del Maggio Musicale Fiorentino legate all'opera di Zeffirelli
FIRENZE — Il Teatro del Maggio dedica un'area alla memoria del maestro. “Franco Zeffirelli ha legato il suo nome anche alla lirica con produzioni che sono entrate nella storia del teatro musicale di tutto il mondo - ha commentato il sovrintendente del Maggio Cristiano Chiarot -. Non potevamo non portare la musica della nostra orchestra e del coro, che il maestro ha apprezzato tanto, nei momenti che lo hanno accompagnato all’ultimo saluto, nella solennità sia del Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio prima che della basilica di Santa Maria del Fiore poi. Lo ricorderemo ancora, sotto il punto di vista artistico, con un appuntamento nella futura programmazione, ma nel frattempo abbiamo ritenuto doveroso intitolargli una delle sale del Teatro, quella dedicata agli incontri, alla divulgazione, al teatro nella sua forma raccontata in modo che Zeffirelli e la sua poesia vengano evocati a ogni utilizzo dello spazio”.
“Entrare nel teatro del Maggio musicale e trovare subito una sala intitolata al maestro Zeffirelli - ha dichiarato l’assessore alla cultura della città di Firenze, Tommaso Sacchi - rende onore a un grande artista che ha portato altissimo il nome di Firenze nel mondo e lega il suo ricordo anche al suo vasto e fortunato lavoro nel campo della lirica. Zeffirelli è stato un protagonista assoluto della cultura del nostro tempo, un maestro del cinema, della musica e dello spettacolo. A noi resta il privilegiato compito di tenere vive la sua eredità e la sua arte”.
Nella sala saranno esposte testimonianze della carriera fiorentina di Franco Zeffirelli legata al Maggio: immagini dei suoi spettacoli, riproduzioni dei bozzetti, figurini, e locandine degli spettacoli a cominciare da Troilo e Cressida di William Shakespeare con la regia di Luchino Visconti per le quali firmò le scene nel 1949 per arrivare ai Pagliacci di Ruggero Leoncavallo del 2009 ed ancora l’Euridice di Jacopo Peri del 1960, La Lupa di Giovanni Verga del 1965, Romeo e Giulietta di Shakespeare su musiche di Nino Rota sempre del 1965, la celebre Traviata di Verdi che fu diretta da Carlos Kleiber nel 1984, La fille du régiment di Gaetano Donizetti del 1985 e infine la Bohème di Giacomo Puccini per la quale firmò regia, scene e costumi nel 1987.
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