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Lavoro lunedì 10 ottobre 2022 ore 14:03
Flash mob contro infortuni e morti sul lavoro
Sono 3.000 gli infortuni registrati nella provincia, in più rispetto all'anno passato. Sono aumentati anche gli incidenti mortali passati da 7 a 13
FIRENZE — Si è svolto stamani a Firenze un flash mob di Cgil, Cisl e Uil contro le morti sul lavoro. I sindacati hanno esposto a lato della carreggiata del viale Strozzi striscioni e bandiere e deposto sulle isole pedonali e lungo il viale dei caschetti antinfortunistici gialli. Al presidio ha portato un saluto anche l’assessora regionale al lavoro Alessandra Nardini.
La mobilitazione in uno degli snodi più importanti del traffico fiorentino per far arrivare a più persone possibile la richiesta da parte dei sindacati di più sicurezza sul lavoro, in vista della manifestazione nazionale unitaria dei rappresentanti dei lavoratori sulla sicurezza in programma il 22 Ottobre a Roma.
In provincia di Firenze, nel periodo Gennaio-Agosto 2021 ci sono state 7.506 denunce di infortunio sul lavoro (dati Inail), di cui 7 mortali. Nello stesso periodo, quest’anno, le denunce di infortunio sul lavoro sono state 10.365 con 13 mortali.
Cgil-Cisl-Uil Firenze rispettivamente con Giancarla Casini, Erika Caparrini e Leonardo Mugnaini hanno detto “Non chiamiamole più fatalità, i numeri sono impietosi, negli ultimi mesi, solo nella provincia Metropolitana di Firenze gli infortuni mortali e infortuni gravi sono in aumento rispetto al primo semestre 2021, e in tutto il Paese ogni giorno si piangono una media di 3 morti al giorno sul lavoro. Una cifra inaccettabile, una vera piaga sociale, che impone un’inversione di tendenza e un nuovo approccio alla sicurezza sul lavoro da parte della Politica, delle Istituzioni, delle Imprese e degli Organi Preposti con una Strategia Nazionale centrata sul Diritto alla Salute dei Lavoratori”. “La salute dei lavoratori sul lavoro è un bene comune. E’ urgente un nuovo approccio da parte di tutti, con una vera e propria inversione di tendenza che veda negli investimenti sulla sicurezza non un costo ma un beneficio per la comunità. Non è da paese civile piangere i propri morti quando questi avvengono per incuria, fretta o per maggiori profitti. Quello che serve è una vera azione contro la lotta al sommerso, agli appalti irregolari, al lavoro nero. Una formazione e addestramento per tutte le lavoratrici e i lavoratori all’inizio dell’attività lavorativa, oltre la Formazione per i datori di lavoro quale requisito per l’avvio o l’esercizio dell’attività d’impresa. Investire sul personale degli organi di vigilanza e nei dipartimenti di Prevenzione. Intervenire sulla formazione all’educazione sul diritto alla salute nei luoghi di lavoro nei programmi scolastici” hanno concluso i manifestanti.
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