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Attualità martedì 25 gennaio 2022 ore 10:27

Una pietra d'inciampo per Archimede Piani

La pietra d'inciampo
La pietra d'inciampo apposta in via Mannelli a Firenze

Per il Giorno della Memoria, Firenze appone 25 pietre che commemorano le vittime delle deportazioni. Tra queste anche il cittadino di Pontassieve



FIRENZE — Una pietra d'inciampo per Archimede Piani, cittadino di Pontassieve vittima delle deportazioni. Originario della frazione di Acone, venne catturato a Firenze, in via Mannelli 25, e portato a morire nel campo di concentramento austriaco di Gusen. In suo ricordo Firenze ha apposto una pietra d'inciampo, una delle 25 collocate nel capoluogo in vista del Giorno della Memoria che ricorre il 27 Gennaio prossimo.

Archimede Piani, cittadino di Acone, il 27 Aprile 1944, dopo meno di due mesi di prigionia, fu prelevato e deportato sul treno che dal binario 6 della stazione di Santa Maria Novella condusse l’8 marzo a Mathausen moltissimi deportati politici della provincia fiorentina. Nel campo di Gusen perse la vita e lì, nel Memoriale del Campo, una targa apposta dal Comune di Pontassieve e dalla famiglia Piani, ricorda la sua tragica morte.

E insieme alle istituzioni fiorentine, alla cerimonia hanno preso parte anche la sindaca di Pontassieve Monica Marini e il vicesindaco Carlo Boni per ricordare, come hanno dichiarato, “il nostro concittadino Archimede e, con lui, i milioni di persone che dalla folle violenza fascista e nazista si son visti strappare ai loro affetti e alle loro vite".

“Oggi – concludono Marini e Boni – la pietra di inciampo di via Mannelli a Firenze, da dove partì quell’atroce viaggio di non ritorno, realizzata dall'artista tedesco Gunter Demnig, si aggiunge alla targa del Memoriale di Gusen, per ricordare il nostro concittadino che ha pagato con la propria vita la follia della deportazione nazifascista: testimonianze che ci aiutano a non dimenticare, a trasmettere alle nuove generazioni la memoria di quello che accadde e a tener alta la guardia per evitare che tutto questo possa ripetersi”.


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