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Attualità mercoledì 01 luglio 2020 ore 11:21

"Nella piana siamo ufficialmente senza un medico"

I presidenti regionali di Anpas e Misericordie hanno annunciato una protesta a seguito della decisione di eliminare un presidio medico nella piana



CAMPI BISENZIO — Le associazioni di volontariato, Misericordie e Pubbliche assistenze, della piana fiorentina hanno denunciato che "Da stamani il Comune di Campi Bisenzio è ufficialmente senza la copertura di un medico per l’emergenza sanitaria. Le associazioni di soccorso della zona, Pubbliche Assistenze e Misericordie, lo hanno appreso ieri pomeriggio, con una mail nella quale si annunciava la copertura della postazione campigiana con un solo mezzo infermieristico". 

"Una decisione che nei fatti, finirà inevitabilmente per sovraccaricare il sistema dell’emergenza nell’intera piana fiorentina. Le conseguenze di questo ‘domino’ di servizi ricadranno inevitabilmente sulla salute dei cittadini" è quanto denunciato dalle associazioni del territorio che hanno deciso di protestare formalmente.

La protesta è stata decisa al termine di una partecipata assemblea convocata nella sede della Misericordia di San Mauro a Signa, alla quale hanno preso parte i presidenti regionali di Anpas e Misericordie, Dimitri Bettini e Alberto Corsinovi oltre ai rappresentanti di tutte le associazioni (Misericordie e Pubbliche assistenze) della provincia di Firenze, dalla piana all’alto Mugello.

"Le associazioni - hanno spiegato Bettini e Corsinovi - hanno l’intenzione di portare in piazza questa nuova assurdità. Una decisione inconcepibile che cancella mesi di sperimentazioni e incontri tesi a risolvere un problema, quello dell’emergenza in questo delicato settore della piana fiorentina, che finirà per ricadere sulle persone in termini di qualità di soccorso e sicurezza. Se l’Azienda sanitaria vuole strappare un rapporto paritario, costruito in anni di collaborazione col volontariato che, ricordiamolo, ha creato a Firenze la centrale 118 e dato vita al sistema di soccorso d’emergenza, lo dica chiaramente. Ma ci rivolgiamo anche alla politica: ci dicano sindaci, consiglieri regionali (in carica o aspiranti), ci dica il presidente della Regione e chi ambisce a prendere il suo posto alle prossime elezioni, se in uno Stato di diritto le leggi approvate contano meno della penna di due funzionari. Le associazioni della zona stanno valutando le modalità per farsi sentire, soprattutto per raccontare quello che sta succedendo ai cittadini, in modo che sappiano".


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