Lavoro lunedì 19 aprile 2021 ore 18:40
La carica degli ambulanti per aprire in zona rossa

In 400 hanno manifestato in piazza della Signoria per chiedere sostegni e la possibilità di allestire i mercati in tutte le zone di rischio Covid
FIRENZE — Dopo la clamorosa protesta dei ristoratori, questo pomeriggio sono scesi in piazza gli ambulanti toscani per chiedere ancora una volta di poter lavorare in sicurezza secondo i protocolli anti-Covid anche in zona rossa, visto che la loro attività si svolge interamente all'aperto, nei mercati.
In circa 400 hanno partecipato all'iniziativa congiunta Anva Confesercenti Toscana e Fiva Confcommercio Toscana #Salviamogliambulanti, che si è svolta in piazza della Signoria a Firenze.
Gli ambulanti toscani hanno manifestato per rivendicare di poter lavorare: sono oltre 15mila le imprese del comparto in Toscana e danno lavoro a 17mila persone e quello dei mercati è un settore colpito duramente dalla crisi portata dal Covid penalizzato dalle chiusure.
La richiesta degli ambulanti è quella della sospensione dei contributi, l’esenzione dal DURC e dal pagamento del suolo pubblico e della Tari per tutto il 2021. Ma anche il rinnovo delle concessioni fino al 2032 e per fieristi e ambulanti dei mercati turistici più sostegni.
''Ancora una volta siamo a chiedere dignità per le imprese e rispetto per il nostro lavoro. Il sistema di restrizioni con zone a colori si è dimostrato inadeguato; e colpisce duramente e in maniera discriminante soprattutto alcune categorie di imprese, tra cui sicuramente quella del commercio su area pubblica - afferma Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana - Il tempo scorre e non c'è più tempo da perdere, è il momento di prendere decisioni concrete e sostenibili per le aziende".
''Dal nuovo Governo ci aspettiamo una diversa gestione della pandemia, lo chiediamo a gran voce e l'abbiamo affermato in ogni sede istituzionale. Una gestione che non mortifichi le imprese del terziario come è stato fatto finora: costrette a non lavorare, ma con gli stessi costi da pagare e senza aiuti necessari - ha sottolineato la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini - Il commercio su area pubblica è fatto per lo più da aziende di piccole dimensioni, a conduzione familiare e poco capitalizzate: non possono reggere oltre".
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