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Attualità mercoledì 23 aprile 2025 ore 14:00
Una ‘Giornata dell’economia’ con Carlo Cottarelli

Dall’andamento dell’economia fiorentina, alla minaccia dazi, dal caro energia alla crisi della moda. “La Toscana punti sulla qualità”
FIRENZE — “Dopo oltre 10 anni per la prima volta la Camera di commercio di Firenze torna a tenere una ‘Giornata dell’economia’ - ha detto il Presidente Massimo Manetti - appuntamento che vogliamo rilanciare affinché divenga evento di riferimento per riflettere sull’andamento dell’economia fiorentina nel suo complesso. Ad aiutarci, in questa occasione, abbiamo chiamato uno tra gli economisti italiani più quotati a livello internazionale, Carlo Cottarelli”
Si apre così l’evento alla Camera di commercio, con i saluti del Presidente e l’introduzione del segretario generale Giuseppe Salvini al quale segue l’intervento del Prof. Carlo Cottarelli.
L’introduzione del segretario generale Salvini delinea la situazione presentando il Rapporto sull’economia dell’area provinciale con la tenuta nel 2024 e l’attesa del biennio 2025-206 con poche possibilità di accelerazione. Sottolinea la crisi del manifatturiero e la criticità del settore della moda che influisce anche sull’occupazione considerando che nell’area fiorentina vi sono cinquantamila occupati nel settore e centoquarantamila nell’area della Toscana, ovvero il 23% degli impiegati nel settore moda è in Toscana. Contesto di generale incertezza che comprime i consumi che si riverbera su tutta la filiera della moda e soprattutto sulle imprese artigiane che lavorano per grandi griffe. Positivo il terziario non solo per il turismo ma anche per la crescita di terziario High Tech, attività finanziarie e immobiliari.
Prosegue il segretario generale sulla questione dei dazi:
“La città metropolitana fiorentina è la seconda città metropolitana dopo Milano per proiezione sugli Stati Uniti. Il 10% del totale export Italia verso gli Stati Uniti che sono sessanta miliardi, passa da Firenze con una eccellenza per la moda, la meccanica strumentale e il vino dove si arriva fino al 40% della produzione che mandiamo negli Stati Uniti - e sottolinea - Questo per significare come condiziona la nostra economia la prospettiva, l’incertezza dei dazi. Abbiamo fatto una stima su come un ipotetico dazio al 20% possa incidere sulle dinamiche dei prossimi anni. Dopo una crescita del 20% delle esportazioni complessive dall’area fiorentina nel 2024, l’Ufficio studi di Camera di commercio stima cali dello 0,8% nel 2025 e dello 0,4% nel 2026. Ancora più sensibile la frenata delle importazioni: si passa dal +13,9% del 2024 al -4,8% previsto nel 2025 e al -4,5% nel 2026”
Passa così la parola al Prof. Carlo Cottarelli, uno tra gli economisti italiani più quotati a livello internazionale e direttore dell’Osservatorio conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano.
L’economista nel suo intervento inizia delineando la storia economica dell’ultimo ventennio, parla dei dazi in modo più ottimistico, della pesante burocrazia italiana che grava anche sulle imprese e dunque la necessità di semplificazione, velocizzazione sottolineando circa disegni di legge per la pubblica amministrazione che passano nel disinteresse generale perchè non se ne parla. Si sofferma anche sulle tempistiche dei processi italiani rispetto agli altri paesi e sulla preoccupazione per lo scontro Cina-Usa:
“la Toscana e l’area fiorentina possono e devono confidare nell’alta qualità e nell’unicità dei loro prodotti per ridurre l’impatto della guerra dei dazi”- e concorda sul report ma porta una parola di speranza sui dazi - “Il Report delinea un possibile calo dell’export fiorentino fino a ottocento milioni di euro se dovessero essere confermati i dazi americani nelle percentuali ipotizzate qualche settimana fa. Ieri il Fondo monetario internazionale ha delineato un possibile impatto dei dazi sull’economia mondiale che non è così pesante come lo sono stati la crisi finanziaria del 2008 e la pandemia da coronavirus” - e prosegue -“Se ci si ferma a questo punto, non pare che i dazi possano essere causa di recessione, non sarà un disastro insomma”
Cottarelli giudica possibile un accordo tra Stati Uniti ed Europa e scorge piuttosto, nell’aspro confronto tra Usa e Cina, tensioni che richiamano in modo sinistro analoghe situazioni che dettero origine alle guerre mondiali e prosegue sulla questione interna italiana
“la carenza di riforme dirette a risolvere i problemi strutturali del Paese è la prima causa di una crescita italiana insufficiente e sotto i livelli medi. Qualcosa, anche se non abbastanza, è stato fatto per semplificare la giustizia. Mentre non fa passi avanti la riforma della burocrazia, che pesa sulle aziende e sul funzionamento della pubblica amministrazione”
A questo link il Rapporto sull’economia fiorentina elaborato dalla Camera di commercio di Firenze
Chiara Lam Nang
© Riproduzione riservata
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