Cronaca

Rapinatori minorenni violano ogni divieto

A 16 e 17 anni avevano aggredito e rapinato un coetaneo. Da allora hanno trasgredito agli obblighi loro imposti, così uno è finito in comunità

Aveva rapinato con un coetaneo un ragazzino di 15 anni. Per questo nei confronti suoi e del complice era scattato, poco prima di Ferragosto, l’obbligo di dedicarsi ad attività di studio a corsi di formazione professionale, partecipare ad attività di educazione alla legalità, svolgere attività di utilità sociale e, soprattutto, non avere contatti con la vittima né uscire di casa dalle 20 alle 7.

Le ripetute violazioni riscontrate dai carabinieri avevano determinato per uno dei due, 16 anni, l’applicazione della permanenza in casa, ovvero l’equivalente degli arresti domiciliari dei maggiorenni. Ma anche in questo caso, il giovane era uscito rendendosi irreperibile. Adesso quindi ecco il nuovo aggravamento di misura, col collocamento del giovane in comunità socioeducativa.

E l'altro? L'altro indagato, 17 anni all'epoca dei fatti ma ormai maggiorenne, aveva anche lui violato l'obbligo a non uscire di sera. Dopo il provvedimento di permanenza in casa, però, ha rigato dritto.

Era lo scorso Giugno: un 15enne era stato aggredito e rapinato da due coetanei in via Domenico Maria Manni. Stava camminando in via del Madonnone quando aveva realizzato di essere pedinato. Aveva affrettato il passo, si era rifugiato per qualche tempo in un bar ma poi niente: i due ragazzi lo avevano fermato poco distante intimandogli di consegnargli il marsupio che portava a tracolla. Adesso i due, 16 e 17 anni e già noti alle forze dell'ordine, 

La vittima conosceva uno dei due. Intimorito, non aveva opposto resistenza e aveva consegnato il borsello da cui gli aggressori avevano portato via un paio di auricolari wireless e una banconota da 20 euro.