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Attualità venerdì 26 novembre 2021 ore 18:10

Dal Meyer tampone unico per Covid e bronchiolite

Per la prima volta in Italia il team immunologico dell'ospedale pediatrico fiorentino mette a punto una procedura singola per due esiti diagnostici



FIRENZE — Un tampone molecolare unico per rilevare contemporaneamente e rapidamente la presenza del Covid-19 e dell’Rsv, il virus respiratorio sinciziale responsabile dell’epidemia di bronchioliti che sta colpendo tanti piccolissimi e che ha messo a dura prova la capacità di accoglienza di molti ospedali, compreso il Meyer. 

E proprio dall'ospedale pediatrico fiorentino, che nei giorni scorsi aveva lanciato l'allarme bronchioliti tra i bimbi, parte una piccola rivoluzione procedurale: per la prima volta in Italia con un solo prelievo e in un'unica analisi si possono ottenere due diagnosi differenti, così da isolare immediatamente i casi positivi, attraverso la creazione di percorsi separati che tutelano tutti i piccoli pazienti e le famiglie che si rivolgono all’ospedale. 

La novità è stata messa a punto dal team del Laboratorio di Immunologia del Meyer, guidato dalla professoressa Chiara Azzari: “Abbiamo fatto tesoro della lezione impartita dalla pandemia – spiega la professoressa – e abbiamo imparato quanto sia importante avere dalla propria parte il fattore tempo: riuscire a scoprire immediatamente i casi positivi con il tampone effettuato all’ingresso in ospedale ci permette di organizzarci al meglio e di proteggere i bambini che non hanno contratto l’infezione”.

Così si protegge il Meyer con i suoi piccoli pazienti e le loro famiglie. Non è la prima volta che i ricercatori guidati dalla professoressa Azzari ideano soluzioni innovative in questo senso. In piena pandemia, il Laboratorio ha ideato Uffa, un kit che permette di effettuare un autotampone nasale: attraverso questo sistema, tutti gli operatori hanno potuto monitorare costantemente la loro negatività al virus, mantenendo al sicuro i bambini ricoverati.

Il virus respiratorio sinciziale è molto aggressivo nei bambini più piccoli, soprattutto sotto l’anno di età. Tutti i bambini ricoverati necessitano di un'assistenza respiratoria, che prevede l’utilizzo dell’ossigeno in alti flussi o il casco. Nel 20% dei casi, i più gravi, è necessaria la terapia intensiva e il bambino deve essere intubato. 

Quest'anno la diffusione del virus appare amplificata: “Negli anni scorsi – spiega la professoressa Azzari – avevamo 30-40 bambini ricoverati ogni mese. Quest’anno, solo in questa porzione del mese di Novembre, ne abbiamo ricoverati 130, il che significa 4 volte in più rispetto alla media”.

“Ecco cos’è l’eccellenza toscana, è capacità di innovazione e tensione continua verso la tutela della salute. E riempie di orgoglio che questo nuovo straordinario risultato della nostra sanità sia a beneficio dei più piccoli”, ha commentato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.


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