Cultura

Nel parco mediceo rinascono i giochi d'acqua

Quello di Pratolino è uno dei complessi monumentali 'verdi' di maggior pregio della Toscana. Oltre 2,5 milioni per il restauro dei "magnifici ingegni"

Il Colosso dell'Appennino del Giambologna

Rinascono i giochi d'acqua all'interno del Parco mediceo di Pratolino, uno dei complessi monumentali e naturalistici di maggior pregio della Toscana. Situato a Vaglia, in una posizione di cerniera tra Firenze e il Mugello, il Parco sarà oggetto di un complessivo intervento di restauro del percorso d'acqua.

Per realizzare l'opera il consiglio della Città Metropolitana di Firenze ha infatti sbloccato risorse per 2,6 milioni di euro

L'avvio dei lavori è fissato per l'inizio del 2024 dopo una marcia a tappe serrate che include il varo del progetto esecutivo e poi la gara.

Il Parco degli "ingegni magnifici"

Acquistato nel 1568 da Francesco I de' Medici, venne realizzato su progetto redatto da Bernardo Buontalenti che ne fece un giardino delle meraviglie con "ingegni magnifici" a energia idraulica la cui fama raggiunse caratura internazionale.

I visitatori rimanevano stupiti dalla musica degli organi idraulici, dallo spettacolo offerto loro da numerosi teatrini di automi azionati dall'energia idraulica, e dal canto degli uccelli prodotto da macchine eroniane.

I letterati si cimentarono nella descrizione di grotte, fontane e in generale dei giochi d'acqua che oggi si preparano alla rinascita e che per architetti ed esperti del tempo rappresentavano una sfida quanto a soluzioni di tecnica idraulica adottate.

Un giardino delle meraviglie

Tra i punti di maggiore interesse a Pratolino, le Scuderie del Buontalenti recentemente restaurate e lo spettacolare Colosso dell'Appennino di Giambologna. E ancora, la Cappella del Buontalenti, la Paggeria e la Grotta del Mugnone. ll parco ha ricevuto nel 2013 il riconoscimento Unesco insieme alle altre Ville e Giardini Medicei.

Il Parco accoglie due giardini all’italiana nella parte medicea e allo stesso tempo è circondato da un giardino-paesaggio in stile romantico frutto degli interventi ottocenteschi, quando la proprietà è passata prima ai Lorena e poi ai Demidoff.

Offre percorsi nel bosco ed è uno scrigno naturalistico che ospita 99 differenti specie faunistiche, flora e specie arboree di pregio quali l’abete bianco, grandi querce e altri alberi monumentali.