Cultura

Il cantiere disvela l'antico ponte medievale

Ve n'erano testimonianze in antiche mappe dell'Abbazia di Settimo, ma era sepolto da terra e fango in quella che è nota come la Pompei del Medioevo

L'Abbazia di Settimo

Un ponte medievale lungo 10 metri circa è stato scoperto nel corso di un cantiere che mirava a rimuovere vecchie tubature sul lato sud della monumentale Abbazia di San Salvatore e San Lorenzo a Settimo a Scandicci, alle porte di Firenze. Lì non poté la lava, ma il fango delle alluvioni dell'Arno sortì gli stessi effetti. Ed è per questo che l'area viene spesso definita come la Pompei medievale, pronta a restituire tesori d'echi antichi come in questo caso.

Che nelle epoche remote ci dovesse esser stato un ponte lo si immaginava: era infatti segnalato su antiche mappe abbaziali e in una raffigurazione risalente al XVII secolo. Perduto? Distrutto? Fino ad oggi non lo si sapeva, e le alluvioni che si erano susseguite nei secoli non lasciavano ben sperare.

Quell'antico ponte, secondo gli studiosi, dava accesso al portale a sud delle mura fortificate dell'Abbazia, confermando come questa dovesse essere protetta da un fossato che la cingeva. Sì perché già un altro ponte, ma a nord, era stato rinvenuto davanti alla porta fortificata dell'antiporto nel corso di alcuni restauri effettuati all'alba del Terzo Millennio.

Fondata prima dell'anno 1000, l'Abbazia di Settimo nella Firenze medievale e del primo Rinascimento fu un luogo chiave, raro esempio di monastero fortificato teatro fra le altre cose di un duro assedio mosso dalle truppe di Carlo V nel 1530. Dopo decenni di abbandono, nel 2019 la svolta: l'impegno del Priore Carlo Maurizi e del Cavalier Paolo Nocentini, imprenditore e filantropo, hanno reso possibile la riunificazione del complesso dando l'avvio ad un importante progetto di recupero.