Cultura

Teatro della Toscana verso il declassamento

Lo scivolamento del circuito teatrale che abbraccia Firenze con la Pergola e Pontedera ha portato alle dimissioni di 3 commissari al Mic. E' polemica

Il Teatro della Pergola a Firenze

Il Teatro della Pergola a Firenze scivola indietro da Teatro nazionale alla categoria inferiore, e con sé porta il sistema del Teatro della Toscana con Rifredi e il Teatro Era a Pontedera: il declassamento del circuito, che vede direttore artistico Stefano Massini, ieri ha portato alle dimissioni di tre esponenti della commissione teatro del ministero della cultura: Alberto Cassani, Carmelo Grassi e Angelo Pastore.

Non solo, perché a seguito del provvedimento si è innescata un'aspra polemica politica.

Non ha mancato di far sentire la propria voce il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani: “Esprimo una fortissima preoccupazione in merito alla nota resa pubblica da autorevoli componenti della commissione teatro del Mic, i quali, nel rassegnare le proprie dimissioni, hanno denunciato una logica di strumentalizzazione partitica nei confronti di Firenze e della Toscana, che starebbe influenzando la valutazione della qualità artistica del Teatro della Toscana”. 

“Quanto emerge da questa vicenda – prosegue Giani - appare gravissimo: le dimissioni di tre figure di riconosciuto prestigio sembrano infatti conseguenza di giudizi di parte, ispirati da logiche politiche piuttosto che da una valutazione oggettiva e trasparente dei programmi culturali. Pur essendo un’istituzione a presidenza del sindaco di Firenze, il Teatro della Toscana rappresenta un riferimento culturale diffuso, con una programmazione che si articola non solo nel capoluogo, alla Pergola e a Rifredi, ma anche a Pontedera, con il Teatro Era". 

"La Regione Toscana, socia fondatrice, sostiene con convinzione questa realtà, contribuendo annualmente con due milioni di euro”, sottolinea il governatore toscano.

“Non possiamo accettare – conclude il presidente della Toscana - che un’istituzione così importante venga così demonizzata. Riteniamo quindi fondamentale dissipare ogni dubbio circa l’impostazione ideologica, quasi da MinCulPop, che sembra emergere dai fatti riportati in queste ore”.