Attualità

Riaperture blindate con l'allarme movida

Alle prefetture è arrivata l'allerta del Viminale per organizzare servizi straordinari di controllo e scongiurare fenomeni di assembramento

Una circolare del Viminale è arrivata sui tavoli dei prefetti di tutta Italia in vista delle riaperture, l'invito è ad organizzare controlli straordinari.

L'allentamento delle restrizioni a partire da lunedì "dovrà essere attentamente monitorato per evitare gli assembramenti" si legge nella circolare.

Nel mirino tornano dunque le attività di somministrazione di cibo e soprattutto bevande e le aree a maggiore rischio di assembramento. "Aree interessate da fenomeni di aggregazione soprattutto nei fine settimane e nelle giornate festive e prefestive" su queste zone si concentra la preoccupazione del ministero.

La palla passa nuovamente a prefetture e sindaci che con la Toscana in zona arancione hanno cercato di tenere a bada gli assembramenti a suon di ordinanze.

Nei mesi scorsi il capoluogo toscano ha individuato e racchiuso in un provvedimento straordinario con presidi interforze, le piazze più a rischio da Sant'Ambrogio a Santa Croce fino a Santo Spirito, l'ultima piazza che è entrata nell'elenco nonostante fosse stata la prima ad essere segnalata dai residenti che da anni lottano contro il fenomeno della movida.

Ma non c'è solo Firenze, sono tanti i comuni toscani che hanno emesso ordinanze mirate anti-assembramento quando le misure erano ancora altamente restrittive.

In Versilia a metà Marzo il sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto, ha tenuto i cittadini lontani dai locali e fuori da parchi e giardini pubblici con l'intento di prevenire e ridurre il contagio da Covid-19.

Sempre a Marzo nel Comune di Fucecchio il primo cittadino Alessio Spinelli ha disposto la chiusura dei parchi, il divieto di consumare cibo su aree pubbliche e anche di stazionarvi senza motivo contro gli assembramenti.

A fine Marzo la sindaca di Ponsacco Francesca Brogi ha firmato una ordinanza per bloccare gli assembramenti sulla scia di quanto fatto anche in altri Comuni della Valdera.