Cultura

Pieri e Manetti, due fumettari a Firenze

Nell’ultimo lavoro autoprodotto, propongono l’albo “Luke Ness, Phd – L’esecrabile uomo delle nevi”, un fumetto in bianco e nero in forma di striscia,

Filippo Pieri

Non solo romanzi e quotidiani sotto l’ombrellone. Anche i fumetti regalano relax.

Per il critico francese Claude Beylie il fumetto è “la nona arte” mentre il grande Hugo Pratt scriveva che è “letteratura disegnata”.

Quel che è certo è che ancora oggi questo genere narrativo diffusosi nel Novecento occupa ancora un posto importante nella letteratura per ragazzi e nell’immaginario degli adulti, tutti a spasso con gli occhi e la fantasia tra disegni, nuvolette e didascalie.

Il fiorentino Filippo Pieri è uno di quelli che i fumetti li ha divorati fin da piccolo, che poi ha preso in mano penna e matita e negli ultimi vent’anni ha pubblicato molti lavori, soprattutto in veste di sceneggiatore.

Dall’arguzia e dall’ironia di Pieri sono nati albi e personaggi che fanno sorridere, ridere e riflettere attraverso la satira e la parodia come nel caso dello sgangherato “Colin Collins, l’impiccione dell’improbabile”, come ne “I Pirati della Magnesia”, una reinterpretazione di Sandokan scaraventato nella contemporaneità, o come in “Viviane l’infermiera”, procace ragazza che si muove all’interno di una casa di riposo alle prese con vicende in cui nulla è davvero come appare, aiutata da tre arzilli vecchietti.

Nell’ultimo lavoro autoprodotto uscito non molto tempo fa, Filippo Pieri si propone in coppia con Francesco Manetti nell’albo “Luke Ness, Phd – L’esecrabile uomo delle nevi”, un fumetto in bianco e nero in forma di striscia, genere nato negli Stati Uniti nel lontano 1907 con il “Mutt and Jeff” realizzato da Bud Fisher.

Come impone il genere, in ogni striscia nasce e si conclude una gag pur rimandando al seguito nella striscia successiva, dipanandosi via via in una storia compiuta.

Luke Ness è un professore di liceo con sembianze suine, molto sicuro di sé, fissato con l’archeologia misteriosa e con il sovrannaturale accompagnato dall’assistente Quater Max, studente ripetente con sembianze da scimmietta ed aria perennemente rassegnata, allievo e coetaneo del professore.

Nell’albo i due si lanciano alla ricerca dello yeti ostacolati da Karl Berliz, cattivo di turno e nemico giurato di Luke Ness. Tra di loro il povero uomo delle nevi, un simpatico pelosone tutt’altro che esecrabile o abominevole.

Il Luke Ness disegnato da Filippo Pieri è un personaggio creato e sceneggiato da Francesco Manetti nel lontano 1992.

Fu una apparizione fugace tra le pagine di “Lotto Si”, una rivista dedicata ai giocatori di lotto ed agli scommettitori, presto sparita dalle edicole, in cui Francesco Manetti curava la parte giornalistica.

All’epoca lo disegnò Simone Frasca, che poi è diventato uno dei più noti illustratori italiani nel settore dei libri per bambini.

Anche Francesco Manetti nel frattempo di strada ne ha fatta dedicandosi anche alla critica ed alla saggistica che si occupa di comics.

Su proposta di Francesco Manetti Filippo Pieri ha recuperato il personaggio e lo ha riportato in vita.

“Non volevo fare il pompiere (ma il fumettaro)” è il titolo di un altro lavoro di Filippo Pieri.

Ebbene, il Pieri a fare il fumettaro c’è riuscito conducendo una doppia esistenza; di giorno fa il portiere in una grande azienda mentre di notte si trasforma in fumettista e nascono i suoi progetti in forma di nuvola.