Cultura

Il V canto di Dante contro il femminicidio

Il 18 giugno in scena all'auditorium del Duomo la rappresentazione "Il modo ancora m'offende" di Giuliano Turone, organizzata dalla Casa di Dante

La rappresentazione, che rientra fra le celebrazioni per i 50 anni della Casa museo di Dante e i 750 anni dalla nascita dell'Alighieri,  si snoda attraverso il dialogo tra un eccentrico professore e un’aspirante docente di educazione all’uguaglianza tra uomo e donna. 

In apertura i versi che Dante dedica a Francesca da Rimini, oggetto di tante violenze: prima il matrimonio con Gianciotto Malatesta, impostole con un perfido inganno, poi la costrizione a subire per sempre lo stupro continuato da parte del marito tiranno e non voluto. Infine la morte infertale da quello stesso marito dopo che questi aveva scoperto la relazione con suo fratello Paolo. Una storia tanto triste quanto perfetta per accompagnare gli spettatori in un viaggio nella realtà di oggi, dove gli episodi di violenza e di femminicidio si moltiplicano. 

La pièce si sofferma anche sulla storia di Franca Viola che, nella Sicilia degli anni Sessanta, seppe dire no al matrimonio riparatore con l'uomo che l’aveva rapita e stuprata, E poi il dramma recente di Lucia Annibali, sfregiata in volto con l’acido dall’ex fidanzato. 

"Ma Dante riesce soprattutto a farci riflettere sull’universalità del problema e sull’urgenza di ingaggiare una battaglia culturale - ha dichiarato Tullia Carlino, responsabile eventi e relazioni esterne del Museo - Per noi che abbiamo il privilegio di operare nel modo della cultura è un dovere occuparci anche di questi problemi, perché la cultura è bellezza e la bellezza soffre sempre davanti all’orrore della violenza".

Sul palco dell'auditorium del Duomo ci saranno Alessandra Mandese e lo stesso Turone. La regia è di Igor Grčko. Inizio delle spettacolo alle 19. Ingresso libero.