Cultura

La nuova primavera dello Chalet Fontana

Dopo essere rimasto chiuso 3 anni, lo storico locale è stato rilevato da una famiglia fiorentina che vuole rilanciarlo anche come crocevia culturale

E' stato per anni il luogo di ritrovo privilegiato per pittori come Ottone Rosai e scrittori del calibro di Vasco Pratolini. Oggi il locale, interamente ristrutturato, è pronto a riprendersi il ruolo che gli spetta: quello cioè di crocevia per gli interscambi culturali nella Firenze moderna. Questa per lo meno è l'obiettivo che Pierpaolo Taraschi e Antonella Giachetti, per conto dei nuovi proprietari dello Chalet Fontana, hanno voluto lanciare alla città e ai fiorentini. 

"Ci ispiriamo - hanno detto Taraschi e Giachetti - proprio a Tullio Fontana che, nei primi anni del '900, in un contesto di forte crisi economica e sociale, decise di aprire lo Chalet in una zona che voleva essere il biglietto da visita della città. Conosciamo bene la difficoltà di questo periodo e ciò rende la nostra sfida ancora più affascinante".

Per il momento la nuova proprietà ha dato un contributo importante all'indotto, coinvolgendo nei lavori di ristrutturazione durati due anni decine di artigiani fiorentini e imprese toscane. Il risultato è un esempio di Belle Epoque a pochi passi dal piazzale Michelangelo.

Due i punti di forza della struttura: un ampio giardino di un ettaro che o spierà un orto bidoniamo e nel prossimo futuro un anfiteatro per spettacoli all'aperto, e la sala eventi, Ottone Rosai, dove si alterneranno incontri con il mondo della cultura, dello spettacolo, della politica, della scienza e dell’arte, rassegne enogastronomiche, pianobar, djset in vinile e concerti  jazz.