Attualità

Un Museo degli esuli a Sant’Orsola

Palazzo Vecchio ha approvato la proposta presentata in contemporanea con l'assegnazione ad un gruppo francese per la riqualificazione e gestione

Un museo degli esuli nell'ex monastero, già sede della Manifattura Tabacchi ed ex rifugio per i profughi durante l'esodo dal confine orientale giuliano dalmata che negli anni '80 sarebbe dovuta diventare una caserma della Guardia di Finanza ed è poi rimasta abbandonata per 40 anni con alterne proposte museali e culturali fino alla recente assegnazione con un progetto di recupero in mani francesi.

Un ordine del giorno sottoscritto da Fratelli d’Italia, Gruppo Centro, Lega, Forza Italia e Gruppo misto-Ital-Exit è stato approvato dal Consiglio comunale di Firenze, dedicata al Giorno del Ricordo.

L’ex monastero di Sant’Orsola è stato luogo di rifugio negli anni ’40 e ’50 per gli esuli giuliano-dalmati, questa la motivazione,  i gruppi di centrodestra hanno chiesto alla Città Metropolitana di "predisporre alcune stanze all’interno, nell’ambito dei lavori di riqualificazione, per realizzare un piccolo spazio museale dedicato proprio alla vicenda degli esuli italiani dalle terre del confine orientale". Già prevista una targa commemorativa sulle mura esterne.

Come spiegato nei giorni scorsi dalla Città Metropolitana "Grazie ad un investimento di oltre 4 milioni di euro, realizziamo un primo grande passo per restituire al Complesso la forma e la dignità che gli spettano Storia, cultura, architettura tornano al centro e diventano le linee solide su cui si configura il futuro del quartiere. Tutto questo è frutto di un grande lavoro di squadra, dove la politica e il confronto con i cittadini sono protagonisti. Il testimone adesso passa ai francesi di Artea, gruppo immobiliare di Parigi, a cui tocca il completamento dei lavori di riqualificazione all'interno del complesso. L'investimento di Artea, che gestirà la struttura per almeno i prossimi 50 anni, sarà di oltre 30 milioni di euro".