Cultura

Agli Uffizi il volto di Roxelana per l'Ucraina

La principessa ucraina venne rapita da Leopoli divenendo moglie di Solimano il Magnifico. Il suo ritratto rimarrà esposto sino alla fine della guerra

Il ritratto della principessa ucraina

Era una principessa ucraina, Roxelana, identificata con la giovane ucraina Anastasia Lisowska entrata nell’harem del sultano Solimano il Magnifico tra il 1517 e il 1520 dopo essere stata rapita da Leopoli dai predoni tartari. Il nome con cui era conosciuta in occidente, Roxolana, o Roxa, deriverebbe da quello col quale era indicata nel XVI secolo la sua terra di origine, la provincia di Ruthenia nell’Ucraina occidentale, allora sotto il controllo della Polonia.

A ritrarla in un olio su tela nel 1556 fu il pittore fiorentino Cristofano dell’Altissimo, e adesso quel ritratto è esposto all’ingresso della Galleria Palatina di Palazzo Pitti come testimonianza d’arte contro la guerra in corso e a sostegno simbolico del popolo ucraino. L’opera fa parte della collezione Gioviana dei ritratti di uomini e donne che hanno fatto la storia, visibile sulla sommità delle pareti dei corridoi al secondo piano degli Uffizi. 

“Ora – dice il direttore del museo Eike Schmidt – questo dipinto resterà nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti in via straordinaria, come segno di vicinanza alla tragedia dell’Ucraina da parte delle Gallerie. Qui rimarrà fino alla fine della guerra”.

Dotata di grande intelligenza e fascino, Roxelana fu una delle donne più potenti del XVI secolo. Condotta nell’harem di Solimano dopo il rapimento, riuscì a emergere fra tutte le concubine fino a divenirne moglie legittima. Astuta e spietata, donna colta e sensibile, Roxelana mostrò grandi doti diplomatiche presentandosi come mediatrice nelle relazioni con i popoli confinanti e garantendo la pace sia con la Polonia sia con la potente Persia. Morì a Istanbul nel 1558.

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