Le nuove fermate del tram sulla linea Libertà - Bagno a Ripoli dovranno fare a meno delle pensiline, è quanto emerso nell'ultima Conferenza dei servizi tenutasi nelle scorse ore. La Soprintendenza non avrebbe gradito l'impatto delle tettoie lungo i viali realizzati dall'architetto Giuseppe Poggi nella seconda metà del 1800, dopo avere abbattuto le mura della città.
Si apre così un nuovo caso su una infrastruttura che ad ogni ramo è destinata ad attirare critiche per quanto riguarda la progettazione.
L'Osservatorio lavori tramvia ha lanciato sui social una raccolta firme per superare il vincolo della soprintendenza e dotare le fermate di pensiline.
Sul caso è intervenuto il consigliere Filippo Ferraro, presidente della Commissione Servizi al Territorio del Quartiere 5 e grande sostenitore del tram che ha studiato la Linea 1 ed ha seguito tutte le fasi di lavorazione.
Ferraro ha pubblicato sui social una "lettera aperta" indirizzata alla Soprintendenza ed al ministero dei trasporti "Mercoledì scorso si è conclusa la conferenza dei servizi relativa alla Tramvia per Bagno a Ripoli. In questa sede di confronto è stato imposto dalla Soprintendenza che la nuova linea tranviaria dovrà avere 7 fermate senza pensilina. Il motivo? Le pensiline non si sposano bene con l'architettura dei viali, voluti dall'architetto Giuseppe Poggi 150 anni fa".
Ferraro ha poi aggiunto "L'imposizione di realizzare 7 fermate senza pensiline la ritengo assurda, fuori dal presente, ingiustificabile ed inspiegabile agli utenti della nuova Tramvia e a tutti i fiorentini. Lungo le linee in esercizio sono già presenti fermate senza pensiline per lo stesso motivo distribuite in modo sparso, ma è difficile immaginare una nuova linea che entrerà in servizio nel 2024 con 7 fermate consecutive in cui i viaggiatori dovranno affrontare sole, caldo, pioggia per meri motivi estetici. Ritengo che nell'800 Giuseppe Poggi sia stato un visionario, una persona ha capito i suoi tempi trasformando Firenze in modo estremamente coraggioso; criticato a posteriori senza troppe argomentazioni salvo la tipica nostalgia del passato che a Firenze domina da secoli. Auspico un intervento del Ministero e della Soprintendenza affinché il progetto esecutivo sia modificato: a questo giro non si richiede di essere coraggiosi né visionari, ma semplicemente di fare scelte normali. Evitiamo assurdità!" ha concluso.