Cultura

I Quaresimali, peccato di gola ma non troppo

Per tradizione tutta fiorentina questi biscotti segnano l'ingresso in Quaresima. Si devono alla creatività culinaria delle suore dell'Ottocento

Peccato di gola ma non troppo: sono i biscotti Quaresimali Fiorentini, ricetta della tradizione frutto della creatività culinaria del gruppo di monache di un convento nella Firenze dell'Ottocento che volevano certo risolutamente rispettare la penitenza di Quaresima, ma senza privarsi proprio del tutto di un bocconcino dolce.

Nascono così questi biscotti a forma di lettere dell'alfabeto color cioccolato - unico vezzo di golosità nella ricetta - con cui le suore pare ricomponessero i versi delle sacre scritture, concedendosi un assaggio tra una prece e l'altra. Con le ristrettezze penitenziali del tempo di Quaresima, far di quei biscotti una tradizione fu un balletto: all'inizio del XX secolo il Quaresimale Fiorenino è già tipicità.

Lo si produce solo dal Martedì Grasso al Giovedì Santo, e oggi che è il Mercoledì delle Ceneri fa quindi il suo debutto anche sugli scaffali delle pasticcerie e nei forni domestici. Il suo segreto sono ingredienti che non indulgono ai grassi animali, all'indice in Quaresima. Il loro impasto è composto da albumi, farina, zucchero, scorza d'arancia e una puntina appena appena di cacao amaro giusto per il colore. Poi ci si sbizzarrisce tra vocali e consonanti, si cuoce et voilà: il croccante Quaresimale è servito. 

A rammentare la tradizione è anche il gruppo Facebook Vecchia Firenze Mia, dove gli internauti hanno accolto la suggestione chi con ricordi di bambino, chi prendendo spunto per andare di filato ai fornelli.