Cultura

Fra arte e devozione, il Museo delle icone russe

Apre oggi a Palazzo Pitti il nuovo percorso museale permanente che ospita 78 gioielli d'arte sacra ortodossa realizzati tra il 1500 e il 1700

Uno degli ambienti dedicati alle icone russe

Sono 78 perle d'arte religiosa russa realizzate fra il 1500 e il 1700 e adesso sono protagoniste di un nuovo allestimento curato dall'architetto Mauro Linari negli spazi dell'altrettanto nuovo Museo delle Icone Russe di Firenze, realizzato a Palazzo Pitti e inaugurato oggi.

Nella collezione trovano posto tra gli altri il Menologio, il calendario delle festività religiose ortodosse, l'icona con Santa Caterina d'Alessandria databile al 1693-1694, quella settecentesca della Madre di Dio di Tichvin firmata da Vasilij Grjaznov, replica dell'immagine miracolosa che secondo la tradizione apparve nel 1383 a Tichvin. 

L'esposizione è un florilegio mozzafiato in bilico tra arte e devozione. I pezzi esposti sono per lo più di medie e piccole dimensioni e sono parte di una raccolta avviata già dai Medici e poi portata avanti dai Lorena. Si tratta della collezione più antica del genere al mondo fuori dalla Russia.

L'allestimento è collocato nelle quattro grandi sale decorate con affreschi seicenteschi affacciate sul cortile al piano terra di Palazzo Pitti, tutti spazi appena restaurati che entreranno a far parte del normale percorso di visita e fino a ora mai aperti al pubblico regolarmente. 

Oggi a visitare il nuovo percorso museale è arrivato, accompagnato dal direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: "E’ da sottolineare - ha evidenziato - l’origine granducale di questa collezione, un tesoro che mostra le relazioni internazionali tra il Granducato di Toscana e la Russia di Pietro il Grande, nell’età in cui questa si apriva alla cultura occidentale, una testimonianza del ruolo fondamentale svolto dalla Toscana tra la fine del ‘600 e la prima metà ‘700".

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