Cultura

La Pace di Kiev, il gesso in Palazzo Vecchio

A pochi giorni dal debutto di Quarto Stato, ecco la versione in gesso del marmo custodito nel museo Khanenko e nascosto per proteggerlo dalle bombe

Antonio Canova. La Pace di Kiev. L'arte vince sulla guerra, Installation views, Museo di Palazzo Vecchio (Sala Leone X). Ph. credits: Alessandra Cinquemani

La città di Firenze accoglie La Pace di Antonio Canova, la versione in gesso del celebre marmo custodito all’interno del Museo Nazionale Khanenko di Kiev e attualmente nascosto per tutelarlo dai bombardamenti della guerra scoppiata in Ucraina il 24 Febbraio scorso dopo l'invasione da parte delle truppe russe.

A pochi giorni dal debutto di Quarto Stato di Pellizza da Volpedo nel Salone dei Cinquecento, anche il modello in gesso della scultura trova ospitalità nel cuore di Palazzo Vecchio e fino al 18 Settembre diventa un mezzo per assicurare la contemplazione del capolavoro dello scultore, altrimenti negata dal conflitto. 

La mostra - curata da Vittorio Sgarbi, realizzata grazie alla collaborazione tra il Museo Novecento e il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno che ospita il gesso, organizzata da Mus.E con Contemplazioni - vede la scultura installata al centro della Sala di Leone X

Commissionata dal politico e diplomatico russo Nikolaj Petrovič Rumjancev, ideata da Canova nel 1812 e realizzata nel 1815, la scultura viene pensata come omaggio alla famiglia Rumjancev, fautrice di alcuni trattati di pace tra Russia e altri Paesi. Canova viene incaricato di realizzarla all’alba dell’invasione napoleonica della Russia. Alla morte di Nikolaj Petrovič Rumjancev, la sua collezione viene donata allo Stato e va a costituire nel 1831 il primo Museo pubblico russo, inizialmente a San Pietroburgo e poi, nel 1861, trasferito a Mosca. 

Nikita Krusciov, segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica dalle origini ucraine, decide nel 1953 di trasferire la scultura che iconograficamente richiama la Nemesi da San Pietroburgo a Kiev, al Museo Nazionale Khanenko.

“La Pace di Kiev, ora nascosta alla vista a causa della guerra e chissà per quanto tempo ancora inaccessibile, viene evocata con l’unica sua copia esistente nella sala di Leone X", commenta il sindaco di Firenze Dario Nardella.

“La Pace di Kiev, proveniente dal Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, è ora a Firenze, e qui, temporaneamente, attende tempi di pace”, commenta Vittorio Sgarbi, curatore della mostra. "Qui passato, presente e futuro si incontrano e s'incrociano - ha sottolineato il direttore del Museo del Novecento Sergio Risaliti illustrando la scultura - e l’arte si assume il compito di rappresentare il destino dell’umanità".