“Del mondo del calcio non mi piacciono l’esasperazione, le polemiche, i processi, l’arroganza, la stupidità e l’oblio. Quando giocavo io ci divertivamo di più, tra compagni di squadra ci si frequentava dopo le partite e gli allenamenti. Mischiavamo le nostre solitudini”.
Parola di Cesare Prandelli, detto “Cesarone”, uomo di calcio, fiorentino di adozione dopo un passato di allenatore alla Viola, giocatore di Atalanta e Juventus tra gli altri.
Forse questa frase, o almeno il concetto, sarà ripetuta da Cesare Prandelli anche domani 25 giugno alle ore 18,30 al Caffè Letterario delle Murate a Firenze, dove “Cesarone” sarà ospite della presentazione del libro “I protagonisti del calcio romantico”, scritto dal giornalista Marco Lanza.
Marco Lanza, per anni a Telemontecarlo, ha fatto la storia della televisione calcistica introducendo per primo la seconda voce accanto a quella del telecronista, oggi divenuta familiare ogni volta che una partita di calcio finisce in TV.
Il libro di Lanza riporta alla ribalta il “calcio romantico” raccontando brevemente la storia di quaranta grandi calciatori ed undici allenatori, personaggi che nel secolo scorso hanno appassionato milioni di persone sugli spalti degli stadi oppure attraverso le voci a volte distorte provenienti dalle radioline nel corso di “Tutto il calcio minuto per minuto” o, ancora, mediante le immagini in bianco e nero e poi a colori trasmesse dalla televisione.
Ecco allora che tra le pagine riprendono brevemente vita le storie del portiere Giorgio Ghezzi dell’Inter detto “Kamikaze” per le sue gesta spericolate o di Claudio Gentile, che per marcare gli avversari aveva una sola sua regola; “farsi sentire senza farsi vedere”.
E poi, tra gli altri, Enrico Albertosi, Franco Baresi, Roberto Baggio, Giacomo Bulgarelli, Gianni Rivera, Pietro Anastasi, Gigi Riva e Giancarlo Antonioni, l’idolo della Viola con 342 presenze e 61 reti, una Coppa Italia e la Coppa di Lega Italo-Inglese.
Tra gli allenatori Marco Lanza racconta alcuni tra i più grandi, dal “Filosofo” Manlio Scopigno a Giovanni Trapattoni o all’indimenticabile Vujadin Boskov, il serbo che diceva lapalissianamente e con fare distaccato: “squadra che vince scudetto è quella che ha fatto più punti” o anche “Benny Carbone con le sue finte disorienta avversari ma anche i compagni”.
Il volume di Lanza è un libro leggero e di gradevole lettura, adatto per essere aperto comodamente seduti sulla sedia sdraio di una spiaggia, ricco di aneddoti e curiosità che hanno accompagnato il percorso dei più grandi calciatori italiani, di tanti allenatori e presidenti appassionati ed a volte perfino folcloristici.
Era il tempo di un calcio genuino e divertente, senza gli esasperati tatticismi di oggi, senza l’ossessione dell’organizzazione in campo e la copertura di tutte le zone che ha preso il sopravvento sul dribbling e sul passaggio lungo ed elegante calciato guardando dall’altra parte.
I campioni erano avvicinabili e si prestavano ad autografi ed interviste mentre al giorno d’oggi ci sono solo le conferenze stampa con l’allenatore ed i giocatori restano spesso dietro le quinte.
Il testo contiene anche “le dichiarazioni indimenticabili” di molti campioni oltre ad un personalissimo “Albo d’Oro” dell’autore.
Le prime pagine dell’opera regalano al lettore un commento di Cesare Prandelli, uno di Aldo Serena ed uno di Luigi Colombo mentre la prefazione è stata scritta dal grande Bruno Pizzul, scomparso il marzo di quest’anno.
L’editore è Nardini di Firenze, casa editrice guidata dall’ottimo Ennio Bazzoni, capace di pubblicare titoli che hanno sempre grande personalità.
Insieme all’autore Marco Lanza, al già citato Cesare Prandelli ed all’editore saranno presenti alla presentazione del libro Massimo Pieri, dell’Associazione Cacio Fair Play Toscana, gli scrittori Antonino Mazzone e Maria Rosaria Perilli e l’ex difensore di Pisa e Verona Franco Ipsaro Passione, un nome un programma.
Di lui il compianto Gianluca Vialli una volta ha detto: “E’ l’avversario più ostico mai incontrato. Non ti mollava neanche negli spogliatoi”.