Cultura

Cosimo I a cavallo passato ai raggi X

Per monitorare lo stato di salute della statua equestre e di altri gruppi scultorei, in piazza della Signoria si procede con tecniche d'avanguardia

Il sopralluogo

Cosimo I a cavallo passato ai raggi X: è l'intervento che monitora lo stato di salute della statua equestre in piazza della Signoria, effettuato nell'ambito delle operazioni di restauro dei gruppi scultorei della piazza. 

Le analisi si stanno svolgendo sotto la direzione del servizio Belle arti della direzione Servizi Tecnici del Comune, a cura del laboratorio specializzato Thierry Radelet e con il supporto logistico di Cooperativa Archeologia, l'impresa che eseguirà i restauri. Obiettivo: determinare lo stato di conservazione delle strutture metalliche presenti all’interno delle zampe del cavallo su cui si appoggia il monumento. 

Con l’avvio della cantierizzazione del monumento del Giambologna, gli uffici hanno svolto indagini conoscitive e diagnostiche per individuare le metodologie di intervento più opportune per il caso specifico, trattandosi di una statua in bronzo del 1500, di grande valore e ubicata all’aperto.

Da qui la decisione di procedere all’esecuzione di indagini Rx digitali, le più accurate per capire le condizioni del metallo all’interno del bronzo in un monumento di questo genere, rivolte alle due zampe del cavallo alle quali, tramite due perni posti all’interno, è affidato il compito di trasferire sul basamento il totale carico della statua. Le indagini hanno l’obiettivo di determinare la condizione dell’attuale staticità della statua, di monitorarne nel tempo le eventuali modificazioni e scongiurare fenomeni di degrado.

Le radiografie sono eseguite secondo le procedure stabilite dalla Asl, in orario notturno e in piena sicurezza, impedendo durante l’esecuzione il transito nell’area circostante la statua.

Le indagini sulla statua equestre di Cosimo I fanno parte di un programma di restauro delle opere artistiche fiorentine, voluto e commissionato dal Comune di Firenze, e che include anche i gruppi scultorei Ercole e Caco di Baccio Bandinelli e la copia del David di Michelangelo poste all’ingresso di Palazzo Vecchio, la copia di Giuditta e Oloferne sull’Arengario di Palazzo Vecchio.

Il restauro è stato possibile grazie all’accordo tra il Comune di Firenze e la maison fiorentina Salvatore Ferragamo Spa che, tramite Art Bonus, ha elargito ancora una volta un’erogazione liberale. La vicesindaca Alessia Bettini e l’assessora ai lavori pubblici Titta Meucci nei giorni scorsi hanno svolto un sopralluogo al cantiere.