Cultura

La buchetta del vino, filiera corta rinascimentale

Lo sportellino per la vendita diretta del vino a centimetro zero è stato individuato a Palazzo Medici Riccardi e restaurato. E' a misura di fiasco

La buchetta del vino

E' stata l'antesignana del chilometro zero nella vendita del vino, che attraverso di lei passava in un balletto dal produttore al consumatore: era la cosiddetta buchetta del vino. I fiorentini del Rinascimento bussavano col picchiotto, il battente, mettevano il fiasco vuoto col soldo e dall'interno il cantiniere rimetteva il fiasco pieno di vino in un andirivieni quotidiano.

Ebbene: ora la buchetta del vino di Palazzo Medici Riccardi a Firenze è stata restaurata e messa a posto, così stamani è stata inaugurata in via Ginori. La sua peculiarità e l'esser collocata su un portone. Sì perché le più erano collocate a lato degli ingressi dei palazzi dei ricchi possidenti.

Sono 153, entro le mura di Firenze le buchette del vino, censite grazie alla paziente opera di ricerca dell’Associazione Culturale Buchette del Vino, di cui è presidente Matteo Faglia (vicepresidente Diletta Corsini), presente all'inaugurazione del finestrino del vino insieme ai restauratori Chiara e Gandolfo Ventimiglia.

Quella di Palazzo Medici Riccardi è stata individuata da Ricciardo Artusi, funzionario della Città Metropolitana di Firenze appassionato di storia e tradizioni fiorentine, che ne ha intuito le tracce sotto uno spesso strato di stucco e vernice sul portone al numero 14 di via Ginori, dove per tantissimi anni c'è stato il circolo dipendenti della Provincia di Firenze.

Il caratteristico sportellino ha le misure convenzionali a misura di fiasco: larghezza 23 centimetri, altezza 36). I documenti d'archivio testimoniano che i Riccardi commerciavano in via Ginori i prodotti, e soprattutto il vino, provenienti dalle loro fattorie di Castel Pulci, Chianni, Rivalto e Villa Saletta. E lo facevano da lì: dalla buchetta.