Cultura

Assalto a La Specola, la chiusura è un fenomeno

Lunghe file per l'apertura straordinaria, chi si occupa di flussi turistici solleva il dubbio che dietro il successo ci sia la paura della perdita

Il Museo de La Specola ha registrato il tutto esaurito e lunghe file per l'apertura straordinaria ad ingresso gratuito. La storica sede chiude da oggi al pubblico per i lavori di riqualificazione che terranno i visitatori lontani per oltre un anno. L'assalto è dovuto alla prolungata chiusura oppure c'è altro dietro allo straordinario successo di pubblico?

Massimo Lensi dell'Associazione Progetto Firenze, autore di "La filosofia del trolley - indagine sull’Overtourism a Firenze” un volume sulla gestione dei flussi turistici nel capoluogo toscano, ha commentato sui social "Per me è un mistero. La Specola è un museo che non se lo fila nessuno, tranne le scolaresche. Un bel museo, va detto. Annuncia la chiusura, "brandizza" l'avvenimento con intelligenza, e scattano le lunghe code. Scatta il dover esserci a tutti i costi, un meccanismo (per me) misterioso di partecipazione irrazionale a un avvenimento in cui non è il museo che interessa, ma la sua chiusura. Omnia munda mundis".

L'ultimo accesso prima della chiusura avrebbe dunque scatenato la curiosità, il bisogno di non mancare l'appuntamento. E così sotto la riflessione di Lensi lanciata attraverso i social spuntano consigli più o meno velati a trattare la cultura alla maniera dei prodotti immessi sul libero mercato con l'offerta all'ultimo giorno utile per approfittarne.

Il progetto di ammodernamento cui sarà sottoposto il museo è frutto della collaborazione tra la Regione Toscana e l’Università degli Studi di Firenze e permetterà l'arricchimento espositivo: a conclusione dei lavori La Specola potrà infatti ospitare la collezione di Mineralogia e Litologia, conservata attualmente in via La Pira ma non disponibile per le visite e chissà che anche per l'occasione non parta una campagna di grande aspettativa.