Cultura

Al Bargello l'occhio del grande fratello

Nel salone di Donatello è stato installato un sistema innovativo che rileva le opere più apprezzate da ogni visitatore per poi fornire notizie mirate

Il sistema “Mnemosyne” è una sorta di grande fratello benevolo in grado di identificare il visitatore all’interno del salone, seguirne il percorso, misurare i suoi tempi di permanenza davanti alle opere, identificare quelle che lo hanno attratto maggiormente e infine offrirgli in automatico maggiori informazioni grazie a un tavolo interattivo collocato all’uscita del salone.

Il Bargello è il primo museo al mondo a sperimentare “Mnemosyne”, un progetto che ha richiesto l’impiego di sei ricercatori per quattro anni. Finanziato dalla Regione Toscana, è stato realizzato dall’Università di Firenze con il Centro per la comunicazione e integrazione dei media e Thales Italia insieme alla direzione del museo. Hanno collaborato il responsabile tecnico del Bargello, Cristina Valenti e l'allora responsabile delle reti informatiche del Polo Museale Fiorentino, Armando Niccolai.

“Le innovazioni tecnologiche all’interno dei musei – ha sottolineato Alessandra Marino, Soprintendente ad interim per il Polo Museale Fiorentino – costituiscono un utile e interessante supporto alla relazione tra visitatore e opere; sono anche particolarmente lieta che questo nuovo sistema tecnologico sia sperimentato nel Museo del Bargello che quest'anno celebra i 150 anni dalla fondazione”.

“Per il Museo Nazionale del Bargello – ha detto la direttrice del museo, Ilaria Ciseri – si tratta di un’ottima occasione: l’applicazione delle moderne tecnologie alla fruizione del patrimonio è del resto una delle principali linee guida dei nostri prossimi progetti”.