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Attualità sabato 25 novembre 2023 ore 14:30

Dalla Toscana un'unica voce contro ogni violenza sulle donne

La firma dell'appello nella sede della Regione

Appello alla liberazione di Narges Mohammadi nella data simbolo del 25 Novembre dalla Toscana delle Donne. Tra i firmatari il premio Nobel Matviichuk



FIRENZE — “La libertà di ogni donna è la libertà di tutte, la violenza verso una di loro colpisce ciascuna ovunque essa si trovi. Nessuna donna deve essere perseguitata, arrestata, imprigionata, uccisa perché difende i diritti della sua persona e delle altre donne”.

Con queste parole inizia l’appello “Liberate Narges Mohammadi – Contro ogni violenza” che lancia “La Toscana delle Donne” e che per primi oggi hanno firmato il Premio Nobel per la pace 2022 Oleksandra Matviichuk, il presidente Eugenio Giani, la capo di Gabinetto e ideatrice del Festival, Cristina Manetti e con loro Piera Detassis, presidente e direttore artistico dell’Accademia del cinema italiano – Premi David di Donatello, l’attrice e regista Kasia Smutniak e la regista Barbara Cupisti.
Così si è aperto in Palazzo Strozzi Sacrati questo sabato 25 Novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

“Ritengo che sia molto bello che nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne - ha detto il presidente Giani - proprio qua, nella sala delle Esposizioni della presidenza della Regione, sia stato sottoscritto da parte del premier Nobel per la pace 2022, l’appello perché il premio Nobel per la pace 2023, in carcere in Iran perché si batte per i diritti delle donne, possa essere liberata”.

“Non sono affatto sorpresa che le donne supportino le donne perché le donne, a prescindere dalla loro provenienza, lottano per la libertà e la democrazia – ha detto il Premio Nobel Oleksandra Matviichuk - Il coraggio non ha sesso. Voglio esprimere la mia solidarietà nei confronti delle donne italiane nella lotta alla loro dignità e sicurezza. Il rapporto che la società ha verso le donne caratterizza la stessa società. L’autocrazia costringe la donna ad avere determinati ruoli nella famiglia e nella società, mentre nei paesi democratici la donna sceglie da sé quali ruoli svolgere nella vita e nella società. Per questo è importante che le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini, ed io per questo mi dedico alla lotta per i diritti delle donne”.

“Siamo partiti dal palazzo della Regione – ha detto Cristina Manetti - per lanciare un appello per la liberazione di Narges Mohammadi, un modo per unire idealmente tante battaglie che mirano un unico obiettivo, quello di sostenere e combattere per i diritti delle donne”.

“Mi sento responsabile di quello che succede nel mio paese – ha detto Kasia Smutniak – e ho voglia di denunciarlo. Allo stesso modo mi sento tirata in ballo come essere umano per ciò che accade alle donne iraniane, ucraine, curde, le donne oppresse di tutto il mondo ed è per questo che quella di oggi è una giornata importante”.

L’appello “Liberate Narges Mohammadi – Contro ogni violenza” presto sarà disponibile in forma cartacea e online perché possa essere firmato da chiunque voglia farlo.


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