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Cultura mercoledì 06 settembre 2023 ore 18:55

L'antico globo e l'astrolabio, in Toscana la storia della scienza

La presentazione degli antichi strumenti
La presentazione degli antichi strumenti

I rarissimi esemplari datati fra il 1500 e il 1600 sono stati acquistati dal ministero a favore della direzione regionale musei. Ecco dove ammirarli



FIRENZE — Il globo terrestre di Cornelis De Jode, rarissimo esemplare della cartografia storica, risalente al 1594 da Anversa, e l’astrolabio di carta datato 1668 e collocabile forse nella Francia settentrionale: sono questi i due preziosi strumenti scientifici acquistati per il loro alto interesse storico e culturale dal ministero della cultura a favore della direzione regionale dei musei della Toscana che li ha depositati presso il Museo Galileo di Firenze che ha fornito la consulenza scientifica attestante il loro grande valore come documenti storico-scientifici.

Le due rarità, esposte in una vetrina dedicata a valorizzare le nuove acquisizioni, sono state presentate oggi proprio al Museo Galileo alla presenza del direttore regionale musei della Toscana Stefano Casciu, del direttore esecutivo del Museo Galileo Roberto Ferrari e di Simonetta Brandolini d’Adda, presidente di Friends of Florence il cui generoso contributo ha permesso il restauro del globo di Cornelis De Jode.

La vetrina che accoglie i due strumenti si trova in una sala del rinnovato piano terreno, insieme a un altro oggetto acquistato dal ministero della cultura nel 2022: un telescopio riflettore gregoriano di Le Bas jr. datato al 1720 circa. Successivamente, questi strumenti saranno trasferiti nel percorso espositivo del Museo Galileo. Ma conosciamoli più a fondo.

Il globo terrestre di Cornelis De Jode

Datato 1594, proviene da Anversa. Comparso sul mercato nel 2016 e quindi vincolato, il suo acquisto è stato perfezionato dal ministero della cultura nel Novembre del 2022 per la cifra di 385.568 euro. 

Si tratta di un oggetto rarissimo e di grande valore nel campo della cartografia storica: è infatti l’unico sopravvissuto della produzione del cartografo e stampatore fiammingo Cornelis De Jode (1568-1600 circa), finora testimoniata esclusivamente da una serie di fusi cartografici conservata alla Bibliothèque nationale de France a Parigi. 

Il globo terrestre di Cornelis De Jode

Il globo terrestre di Cornelis De Jode

Il globo era in condizioni di conservazione critiche e presentava forti segni di degrado, comprese alcune lacune nella superficie cartacea. Dopo accurate indagini diagnostiche, è stato sottoposto a un delicato e complesso intervento di pulitura e restauro, finanziato dalla fondazione Friends of Florence. 

L’intervento è stato eseguito dall’Officina del Restauro di Firenze. I lavori sono stati diretti da Casciu con la collaborazione della funzionaria restauratrice della direzione regionale musei Lucia Nucci e con l’ulteriore supervisione per gli aspetti storico-scientifici di Giorgio Strano, responsabile delle collezioni del Museo Galileo. 

Il globo prima e dopo l'intervento di restauro

Il globo prima e dopo l'intervento di restauro

L’astrolabio piano manoscritto

Forse di manifattura francese, è realizzato in carta e legno ed è completo di custodia. Per questo strumento era stata inoltrata alla Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Milano una richiesta di esportazione da parte del proprietario ma, considerato il suo rilevante interesse storico-scientifico, il ministero della cultura ne ha negata l’esportazione e lo ha acquistato a favore della direzione regionale dei musei della Toscana, destinandolo al Museo Galileo.

L’orologio solare sul retro dello strumento riporta la latitudine di 49°30’, il che suggerisce un contesto d’uso per l’estremo nord della Francia o, più probabilmente, per la Baviera (Norimberga, a 49°27’ N, era ben nota per la costruzione di strumenti). La data 1668 è compatibile con la grafia delle iscrizioni.

L’astrolabio piano manoscritto

L’astrolabio piano manoscritto

La cura scientifica della realizzazione è elevata, le scale graduate sono tracciate con grande precisione. La data dell’equinozio di primavera è idealmente fissata al 21 Marzo, il che riporta a un ambito cattolico, compatibile tanto con il nord delle Francia che con la Baviera (all’interno della quale l’enclave di Norimberga faceva eccezione: il calendario gregoriano vi fu ufficialmente adottato nel 1699). 

Si tratta di un oggetto di rilevante interesse storico-scientifico ed estremamente raro: esistono pochissimi astrolabi piani manoscritti su carta o cartoncino anteriori al XVIII secolo. Il Museo Galileo, per esempio, ne possiede solo pochi frammenti databili al XVII secolo.


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