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Attualità lunedì 15 marzo 2021 ore 17:29

Sandra Alvino ricordata in Consiglio comunale

La paladina dei diritti dei transessuali scomparsa nelle scorse ore a Firenze è stata ricordata dal presidente del Consiglio comunale Luca Milani



FIRENZE — Sandra Alvino è stata ricordata dal presidente del Consiglio comunale nella prima assemblea successiva alla sua scomparsa causata da una grave malattia.

"Ritengo che la sua storia, il suo impegno debbano essere ricordati in questo Consiglio comunale quale paladina dei diritti dei transessuali - ha detto il presidente del Consiglio comunale Luca Milani ricordando la presidente dell'Associazione italiana transessuali.

"Sandra nasce uomo e diventa donna nel 1974, dopo tanti anni di lotte per il riconoscimento del diritto di cambiare sesso che le sono costate molto caro con tanto di confino, condanne e carcere. Anche grazie a lei, nel 1982, è stata approvata la legge 164 e così è stata tra le prime cittadine in Italia a chiedere ed ottenere di cambiare nome e attribuzione del sesso all’anagrafe. Ma anche dopo questo importante riconoscimento ha continuato a lottare per rivendicare la propria identità. L’ultima battaglia è stata condotta per poter celebrare le sue nozze con rito cattolico. Questo nel 2009 scatenò grandi polemiche e scossoni nel mondo cattolico e un acceso dibattito sulle rivendicazioni dei diritti civili. La Chiesa non riconobbe le nozze (dato che il diritto canonico richiede l’eterosessualità) e l’evento restò una semplice benedizione. Le sue rivendicazioni a cavallo degli anni ‘60 e ‘70 erano decisamente progressiste e talvolta sopra le righe ma in fondo chiedevano solamente di accettare la situazione di persone che, con sofferenza, nella difficoltà ma nell’onestà e che purtroppo non avendo un corpo adeguato al sesso e alla mente, decidono di modificarlo per vivere meglio". 

"Nella speranza - ha concluso il presidente Milani - che le sue lotte e le sue sofferenze siano servite a costruire una società più giusta ed attenta verso tutte le persone che rivendicano un diverso riconoscimento della propria identità e chiedono solo questo di essere accettate”.


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