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Cronaca mercoledì 27 aprile 2022 ore 14:53

No vax aggrediscono volontario della Misericordia

divisa della misericordia

Tre contro uno l'hanno preso a botte, puntando a lui proprio perché indossava la divisa con cui aveva prestato servizio alla collettività



FIRENZE — L'hanno aggredito e pestato a sangue in mezzo di strada. Vittima un volontario della Misericordia, 59 anni, preso di mira da 3 persone che lo hanno accusato di essere "schiavo del sistema" e che lo hanno preso di mira proprio perché indossava la divisa della Misericordia, quella con cui presta servizio alla collettività.

A raccontare l'episodio è lo stesso volontario attraverso Facebook: "In tre contro uno provo solo tanta pena", scrive pubblicando la foto del suo volto coi segni dell'aggressione subita.

Il Coordinamento delle Misericordie dell'Area Fiorentina è intervenuto per voce del presidente, Andrea Ceccherini, esprimendo "piena solidarietà e massima vicinanza a Dino della Misericordia di Badia a Ripoli aggredito dai no vax. Un episodio gravissimo che vogliamo condannare con forza". 

"L'aggressione non è un episodio isolato - ha sottolineato Ceccherini - qui c'è una aggravante inquietante prendere di mira una persona che si mette a disposizione della comunità in modo spontaneo e gratuito".

Solidarietà al volontario è espressa dal sindaco di Firenze Dario Nardella che ha espresso aspra condanna dell'aggressione, e sulla stessa linea è intervenuta l'assessore al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro: “La violenza non appartiene alla nostra comunità e la condanniamo in qualunque forma si verifichi. Compiere gesti violenti ai danni di una persona che indossa una divisa con la quale svolge attività a favore delle persone più fragili e in difficoltà è un atto meschino”, sono le sue parole.

L'assessore regionale alla sanità Simone Bezzini ha parlato di "atto gravissimo da condannare con forza" e di "episodio di inciviltà non giustificabile". "L’impegno del volontariato è stato ed è fondamentale anche nella lotta al Covid - ha aggiunto - lungo tutta la filiera sanitaria di contrasto al virus e nella campagna di vaccinazione, che resta lo strumento più forte a nostra disposizione per fronteggiare gli effetti della pandemia. I vaccini salvano la vita. Il mio appello è a vaccinarsi tutti e per chi può a fare subito la quarta dose”.


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