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Attualità mercoledì 07 luglio 2021 ore 15:23

La differenziata ha un problema, la plastica

La raccolta differenziata e il porta a porta hanno accentuato la presenza di plastica nelle case. Riusciresti a fare a meno della plastica per 24 ore?



FIRENZE — La plastica monouso è quella che fa più paura perché ha un tempo di funzionalità brevissimo ed un tempo di smaltimento infinito a meno di non passare per un procedimento di riciclo. Dal 3 Luglio è stata messa al bando ma forse non basta.

E' stato l'avvento della raccolta differenziata a fare suonare un campanello di allarme all'interno delle famiglie che è diventato un trombone da circo con la raccolta porta a porta perché a parità di spazio e di tempo, la plastica occupa più spazio dell'indifferenziato o della carta ed impiega molto meno tempo ad accumularsi. La plastica c'era anche prima ma si notava meno, si confondeva nell'insieme colorato degli anni '80. 

Riusciresti a fare a meno della plastica per 24 ore? Probabilmente no perché molti oggetti sono fatti di plastica ad iniziare dai cellulari che sono diventati un prolungamento dell'individuo, una dotazione in aggiunta fin dalla tenera età.

Ma riusciresti a non produrre plastica per 24 ore? Probabilmente sì ma occorre impegnarsi perché è diventata parte integrante del ciclo alimentare e non solo.

Gli imballaggi sono la maggiore criticità perché ogni prodotto deve essere "imbustato" per essere venduto e trasportato. Non è stato sempre così e qualcuno ha tentato una operazione radicale proponendo la vendita di prodotti sfusi che ha trovato però una grande resistenza nella comodità. Contenitori da pulire e riutilizzare? Frutta e ortaggi da pesare manualmente? E le confezioni, la minuteria, le merendine, uova, mozzarelle, i piatti pronti...?

Quasi ogni acquisto prevede la presenza di plastica, a volte è persino presente assieme ad altri materiali. Più gli acquisti sono a distanza e più aumenta l'impiego della plastica. Più plastica acquistiamo, più ne dobbiamo buttare via.

Dal 3 Luglio bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce e agitatori per bevande, palloncini e aste per palloncini, vaschette per il cibo e bicchieri non si possono più produrre. Siamo all'esaurimento scorte. La notizia ha fatto rumore ma nelle case i cestini dei rifiuti esplodono ancora di plastica.


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