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Attualità mercoledì 10 febbraio 2021 ore 19:30

Il centro morto di Covid si aggrappa ai residenti

I residenti hanno abbandonato il centro storico, è quanto mostrato dalla pandemia che ha bloccato i flussi turistici diventati il motore del sistema



FIRENZE — L'epidemia di Covid-19 ha stravolto il centro storico di Firenze annullando quei flussi turistici che negli ultimi anni erano diventati persino un problema da gestire.

I turisti erano diventati il motore del sistema. Case per turisti, negozi per turisti, locali per turisti. Le nuove generazioni hanno trasformato le case di famiglia in camere da affittare, l'offerta gastronomica si è rivolta al pubblico internazionale e così le vetrine dei negozi mentre sono sparite le botteghe di vicinato.
Poi è arrivato il Covid che ha fatto più di qualsiasi diagramma statistico o realtà virtuale aumentata, ed ha mostrato che i residenti non ci sono più.

Nessun residente per far ripartire gli alberghi che sono rimasti chiusi e così i ristoranti ed anche i negozi che hanno denunciato di avere riaperto in zona gialla ma senza clienti e senza incassi "Qualcosa facciamo il fine settimana ma dal lunedì al venerdì è tutto fermo". E' tutto fermo.

Negli ultimi anni lo strumento della geolocalizzazione ha disegnato le macro aree del Duomo, della Galleria dell'Accademia e degli Uffizi, con tanti cellulari connessi che formavano grandi cerchi sulla mappa della città. Ma nel 2020 c'erano solo piazze deserte, quasi commoventi con le piccole file distanziate verso musei aperti a singhiozzo.  

Adesso il Comune di Firenze ha deciso di affidarsi all'Università non più per studiare i turisti ma per "ripensare l’organizzazione del centro storico per il dopo Covid, a partire dall’analisi dei tanti aspetti che incidono sulla qualità della vita degli abitanti e sul contesto socio-economico: residenza, attività economiche, mobilità".

Non è tutto perché l'obiettivo è "riconsiderare il rapporto funzionale del centro storico con il resto del territorio comunale e metropolitano". Quello che molte associazioni chiedevano da tempo, così come i direttori dei musei minori decentrati dal flusso inesauribile del turismo mordi e fuggi.

L’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re si è rivolta all'Università di Firenze-Dipartimento Sagas “Vogliamo creare una base di rigore scientifico per dare fondamenta solide alla programmazione, abbiamo voluto focalizzare l’attenzione anche sul centro storico, sulle esigenze di chi vive in questa parte di città e sui cambiamenti necessariamente legati all’emergenza sanitaria e al post emergenza. È necessario ripensare l’organizzazione del centro storico e delle sue funzioni, ma anche disegnare un nuovo rapporto funzionale con il resto del territorio cittadino e metropolitano”.

Firenze si è risvegliata sola ed ha pensato alla qualità della vita degli abitanti, a contare chi è rimasto e capire di cosa può avere bisogno. 

Serviranno degli incentivi adesso per ripopolare il centro. Occorrerà tempo per rimodulare l'offerta commerciale. E quando torneranno i turisti? Perché i turisti torneranno. 


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