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Attualità lunedì 02 marzo 2020 ore 14:44

Costretti a scendere dal bus che resta bloccato

Nel week end un mezzo del trasporto pubblico è rimasto bloccato da alcune vettura in sosta vietata ed i passeggeri sono stati costretti a scendere



FIRENZE — Un autobus della linea 23 di Ataf è rimasto bloccato in via dell'Agnolo, mentre era diretto nel centro storico, a causa di alcune vetture parcheggiate al lato della strada, accanto ad una recinzione per lavori in corso. La situazione è stata sbloccata dall'arrivo della polizia municipale che ha provveduto a far rimuovere i mezzi parcheggiati.

A raccontare l'episodio è stato un consigliere comunale Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d'Italia che ha spiegato "Sabato sera alle ore 23 e 30, mentre mi recavo a piedi in centro ho assistito alla lunga coda creatasi in via dell'Agnolo, angolo via Verdi a causa di un autobus, l'ultima corsa della linea 23 per l'esattezza, bloccato poiché tre auto parcheggiate in maniera irregolare ostruivano la svolta del grosso mezzo e la sua conseguente immissione in via Verdi; a bordo una quarantina di persone, quasi tutti hanno abbandonato il mezzo, eccetto chi doveva raggiungere ponte di Mezzo, conseguentemente appena svoltato l'angolo molti attendevano spazientiti alla fermata delle poste di piazza Salvemini l'arrivo del mezzo pubblico incastrato; dopo 40 minuti di sosta forzata, e dopo l'arrivo dei vigili urbani e la rimozione mediante carro attrezzi dei veicoli parcheggiati, l'autobus è potuto ripartire".

Il vice presidente della Commissione mobilità di Palazzo Vecchio ha ricordato che "Il sindacato Slm Fast ConFsal aveva mandato per email una lettera al prefetto Lega, al sindaco Nardella, alla direzione Ataf, all'assessore, al presidente e vice presidente della commissione mobilità del Comune di Firenze, per denunciare questa situazione divenuta insostenibile". "Occorrono maggiori controlli delle forze dell'ordine di pari passo con un comportamento più responsabile di automobilisti e clienti dei locali, l'interruzione di pubblico servizio non è solo maleducazione è anche un reato” ha concluso Draghi.

Sul tema è intervenuto nuovamente Massimo Milli, delegato Rsu di Ataf "Si tratta dell'ennesimo caso che non lascia spazio ad interpretazioni o scusanti. Come più volte denunciato, servono soltanto misure forti e non più rinviabili, ovvero, prese di posizioni tangibili come super multe, rimozione dei mezzi e denunce per interruzione di pubblico servizio, oltre ad un presidio costante di pattuglie in orari e giorni da individuare come più soggetti a rischio".


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