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Vola l'export a Firenze

Crescita di oltre 700 milioni dell’export. Reddito disponibile e consumi da un paio d’anni sono in ripresa. Questo il quadro fotografato da Cgil

Il valore aggiunto fiorentino è pressoché tornato al valore del 2011 (che era però inferiore di circa il 2% a quello degli anni precedenti), e solo nel 2016 dovrebbe raggiungere una velocità di crescita circa dell'1%. Gli indicatori del commercio internazionale indicano una situazione in via di miglioramento (crescita di oltre 700 milioni dell’export e di 550 milioni dell’import), che dovrebbe consolidarsi ulteriormente nei prossimi due anni. Reddito disponibile e consumi da un paio d’anni sono in lenta ripresa.

Il 2015 è stato un anno non positivo per l’occupazione nella provincia fiorentina (che pure nel medio periodo rimane la più dinamica della Toscana, dopo Pisa), che è rimasta stabile. Anche gli avviamenti a tempo indeterminato, incrementati di un pur ragguardevole 48% rispetto al 2014, crescono meno che in tutte le altre province toscane. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile e, pur rimanendo il più basso della Toscana non ha proseguito il lento recupero che ha caratterizzato la Toscana in generale. E’ invece positiva la ripresa delle unità di lavoro, nel 2011, che erano in diminuzione dal 2008.

La cassa integrazione si è più che dimezzata fra 2014 e 2015, ma il settore metalmeccanico e quello dell’altra industria continuano a registrare oltre 2 milioni di ore annue.
L’aumento delle sofferenze comporta ancora una diminuzione degli “Impieghi vivi” della provincia; in generale gli impieghi tendono a crescere nel solo settore terziario.