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Le colline di Spadolini liberate dai tralicci

Terna ha dato il via alla rimozione di 17 torri per la trasmissione dell'energia. Esulta Nardella: "Ambiente e progresso possono coesistere"

Ci sono voluti 4 operai e un elicottero per strappare il primo traliccio dalle colline di Pian dei Giullari.

Un'operazione che i tecnici di Terna ripeteranno per 17 volte fino a liberare del tutto i colli fiorentini, che negli ultimi 60 anni hanno dovuto convivere con queste mega torri che hanno garantito la trasmissione per via aerea dell'energia elettrica.

Pian dei Giullari, Arcetri e Monte alle Croci, dove sorgono anche l'Osservatorio Galileo e la Fondazione Spadolini tornano dunque al loro antico splendore. 
"Terna - ha spiegato l'amministratore delegato Matteo Del Fante - dà oggi il via alla demolizione del vecchio collegamento aereo di 3 km. Questa operazione aumenterà l'efficienza e la sicurezza dei flussi di energia e consentirà consistenti benefici ambientali restituendo al territorio una vasta area verde".

"L'intervento - ha aggiunto - rientra nel più ampio progetto di riassetto e ammodernamento da 55 milioni di euro di investimento della rete elettrica di Firenze, ormai obsoleta e non più in grado di far fronte alle attuali esigenze energetiche della città, che Terna ha già avviato da alcuni anni. Il piano di ammodernamento della rete elettrica fiorentina prevede la demolizione di circa 20 km totali di vecchie linee elettriche".

Alla cerimonia che si è tenuta presso la sede della Fondazione Spadolini Nuova antologia, ha partecipato anche il sindaco Dario Nardella che non ha nascosto il suo entusiasmo. "Firenze e la Toscana - ha detto il sindaco - sono un modello nazionale che dimostra che si possono favorire il progresso e l'innovazione tecnologica senza rovinare le risorse ambientali, paesaggistiche e culturali di cui siamo orgogliosi e per le quali siamo ammirati nel mondo. Progresso e tutela del paesaggio possono andare insieme".

"Tanti grandi del mondo sono venuti in questa casa al tempo in cui il professore Spadolini era presidente del Senato - ha aggiunto il professore Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia - e tutti sono rimasti meravigliati, oserei dire estasiati, della vista che da qui si gode sulla città di Firenze. Poi, finita, la visita, Spadolini soggiungeva: 'Peccato però per questi tralicci'. Oggi esprimiamo la nostra grande soddisfazione perché riusciremo a vedere queste colline come le vedevano nel Rinascimento".